Custode dei segreti: benvenuta sull’ Arca della Magia piccola volpe.
Non è un dono da poco riuscire, nel proprio territorio, ad andare e venire senza essere notati, muovendosi con agilità e prudenza.
La pelliccia, a seconda dell’appartenenza ad una delle circa dodici specie sopravvissute nel tempo e dell’ambiente in cui si muove, cambia colore; intorno al Mediterraneo è quasi sempre fulva. Il manto serve alla volpe proprio a renderla meno visibile. Circospezione, velocità, mimetismo, qualità molto utili per un predatore. Appartiene alla specie dei Canidi ma per molti versi, somiglia più a un gatto. Non abbaia e non ha il branco.
E’ abituata a combattere da sola.
La pelliccia la isola dal freddo e così protegge anche i suoi cuccioli, come capita anche a noi umani, mostrando chiaramente che si può trovare l’energia per difendersi dalle avversità in se stessi, quando la vita chiama a farlo.
L’ indole solitaria ed il fatto di cacciare di notte l’hanno relegata, nell’ immaginario dei popoli, al ruolo negativo di furba e cattiva, soprattutto perché attacca i topi, serpenti e quando può, gli animali da cortile, come le galline o i conigli. E’ quindi una brava ladruncola, che fa di necessità virtù e resta antipatica in ogni realtà contadina. Le improvvise svolte della vita, invece, non la lasciano mai senza una reazione ed anche questa è una dote: è intelligente e veloce ed usa la sua bellissima coda come un timone proprio per effettuare improvvisi cambi di direzione.
I suoi sensi sono molto sviluppati ed il fatto di percepire i suoni da lontano le regalano, nel mondo esoterico, la capacità di sentire le Parole Non Dette ma anche di poter fare da tramite con l’aldilà. Altro grande insegnamento. In molte leggende europee compare associata a streghe, folletti e maghi. Gli antichi Greci la associavano ai boschi non al soprannaturale ammettendo fra le righe la sua intelligenza, come accade nelle favole di Esopo e Fedro.
La volpe Teumessia era una bestiola mitica, imprendibile e veloce al punto che per catturarla fu messo in gioco Lelapo, il cane della Dea Artemide, che era infallibile nella caccia. I due non smettevano evidentemente di scorrazzare per l’Olimpo finché Zeus si innervosì e li trasformò in statue. Per i romani dalla mentalità pragmatica le volpi erano soprattutto prede, perfino nelle arene, dove allestivano finte boscaglie e gare a loro danno. Probabilmente però prima di sacrificarle, onoravano
la Dea Diana, protettrice della caccia e dei boschi a cui sono care tutte le creature selvatiche e soprattutto la volpe, in cui si riflette la Dea stessa, solitaria e notturna.
In Germania, ad esempio, non è dipinta sempre come una furbastra ingannatrice ma anche una creatura compassionevole e saggia. Anche per altra gente del nord, tra cui i Celti, la volpe era vista come una creatura quasi magica, che poteva portare messaggi da altri mondi, intuitiva e veloce simile ad un pensiero, come accade nella saga del mago Merlino, che spesso prendeva le sue sembianze. Ogni popolo è diverso dall’ altro ed in Russia negli ultimi sessant’anni sono riusciti, attraverso accoppiamenti e selezioni varie, a renderla mansueta: una specie di cagnolino. Così che tutti a Novosibirsk oggi adorano Gerda la volpe. Nei secoli precedenti la adoravano meno, si vede.
In Giappone la volpe è benvoluta, piccolo grande spirito protettore è associata ad Inari, la Dea dell’abbondanza che vive su una montagna tra i boschi e le volpi. Vederne una trottare in un campo, può indicare un messaggio della dea, un avvertimento che salva da un pericolo e, per ogni mercante mettere due statue di volpe ai lati della porta del negozio è di buon auspicio.
Tra i nativi americani era spesso un’accompagnatrice di anime oppure un animale Totem. Così anche la volpe diventa, attraverso il suo comportamento, un messaggio di guarigione.
Se una volpe viene a mangiare nel cavo della tua mano, o è perché è morta di fame o perché è morta la sua libertà.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni persona, nella medicina Pellerossa, è legata a nove animali, detti Animali Totem, che la descrivono coi loro archetipi energetico/spirituali. Sono i quattro totem delle direzioni, i punti cardinali, legati ai corpi: fisico (Ovest) mentale (Nord), spirituale (Est) emozionale (Sud). Conseguentemente vi sono il totem di destra, guerriero, il totem di sinistra femminile, che ci sostiene in famiglia, il totem del mondo di sotto, che aiuta a conservare le nostre radici il totem del mondo di sopra che ci protegge durante il sonno.
Infine c’è il totem più importante:
il totem del cuore, il protettore del nostro Spazio Sacro.
Ognuno durante la propria esistenza incontrerà i propri. Gli Apache ritenevano che la volpe avesse rubato il fuoco agli Dei per regalarlo agli umani; gli sciamani della tribù Hopi usavano peli di volpe nella loro medicina sacra e i Cherokee invocavano la sua protezione contro il gelo; in generale molti maschi che sposavano femmine un po’ ribelli, temevano di aver sposato una volpe mutaforma…
Per molti popoli orientali, per i cinesi ad esempio, dall’ altro lato del mondo, la volpe è un mutante magico: può cambiare forma. molte leggende parlano di volpi che si trasformano in donne e viceversa. Uno spirito volpe che può utilizzare il lato debole del maschio per rigirarlo come un calzino. Quante femmine umane vorrebbero questa qualità? Purtroppo lo spirito in questione, come un gioco in uno specchio e come accade alle sirene, può cadere vittima di amori disastrosi ed impossibili, finché mantiene la forma umana. Meglio restare Volpe, meglio restare La Rossa o la Bianca, Quella che corre, Coda lunga, Viandante del bosco e per sempre Comare. La associo liberamente all’ otto di denari
La carta dell’abilità e della prudenza, acquisite insieme alla consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande.
Nonostante le sfide ed il duro lavoro, nonostante i pericoli arriva la prosperità. Importante è restare fedeli a se stessi, fondamentale sarà il coraggio e la testardaggine. Non darsi mai per vinti. Se è vero che tutti i senzienti vogliono una buona fortuna, la volpe è tra quelli che vanno a cercarla.
Guardiana di dove è finito il fiume, tocco della sua superficie,
sibilla di ciò che è spento,
finestra su un luogo nascosto e su un altro tempo,
sei ancora più calda della luna che ti luccica addosso
sei anche adesso illesa, anche adesso perfetta e libera, come sei sempre stata
ora che le tue zampe lievi corrono nella notte senza fiato
sul ponte della vita che ha un solo fine.
W.S.Merwin