Estate: Seduzione pericolosa


tarocchi musa

Viaggiare dove è estate è un’altra cosa, lo adoro ed è certamente fonte di splendide idee, come quella di provare ad andare in giro con questi blue-jeans.

Sono Melly Pomene, influencer da secoli e secoli del principale ideatore e produttore di musica dell’universo. Lavoro nell’azienda familiare portata avanti con successo in collaborazione con le mie molte sorelle. Per quanto riguarda settori come il canto o la magia della musica sono un’esperta.

Me ne intendo parecchio anche di storie non esattamente a lieto fine.

apollo

Il mio Capo è Apollo, non so se vi suona, ed io sono una sua Musa.

Viaggio in treno oggi, con jeans e nick name per conto suo. Anche perché il mio vero nome risulta un po’ antiquato nel nuovo millennio.

Entro nella carrozza semivuota a passo svelto; è una linea secondaria un buon vecchio “diretto”, farà tutte le fermate non c’è dubbio; ha ancora gli scompartimenti divisi ed il corridoio esterno che li unisce. Nel primo ci sono due anziani ed una signora, procedo in quello dopo. Il ragazzo è l’unico, già seduto vicino al finestrino.

Cerco il biglietto in borsa, non lo trovo, frugo nel piccolo zaino ed in tasca: mi cade la borsa. Il cellulare, il biglietto che cercavo ed i Tarocchi, che porto sempre con me, si sparpagliano a terra. Borbotto e raccolgo tutto, lui mi guarda e mi fa:

” Leggi i Tarocchi.”

Non è una domanda e quindi non gli rispondo, mentre ficco tutto dentro e sistemo lo zainetto nella rastrelliera sopra il sedile.

Cigolando il treno si muove sotto il solleone.

Prima di sedermi, però lo guardo in faccia, un ragazzino con le occhiaie, carino ma sembra uno spettro. Con un mezzo sorriso gli chiedo: “pure tu?”

Scuote la testa e mi fissa per un attimo, si presenta; non ci sta provando quando aggiunge: “Magari.” Deglutisce, ci pensa un momento. “magari me li puoi leggere. Io devo sapere una cosa, ti rubo dieci minuti.”

Vuol sapere se è amore quello che lo tormenta.

E’ la sua aria spaesata, disperata che mi fa annuire. Mi presento anche io. Il posto vuoto in mezzo a noi sarà un ottimo tavolino. “Non sai se ci vogliono dieci minuti, magari ci vuole un secolo” ribatto con tono severo.

Mi dice dei suoi venticinque anni. In che periodo dell’anno è nato, l ‘inizio dell’Inverno, ma spiega di amare l’estate ed i posti di mare. Come me.

La musica comincia a filtrare dalle pareti, piano piano.

Mi succede sempre così quando sono concentrata, non riesco a controllarlo;  se lascio parlare le carte, salta fuori anche la musica.

Spero che pensi ad una radio, da qualche scompartimento più avanti, sintonizzata su un canale musicale. Si diffonde nell’ aria l’intro di una famosa canzone degli anni ’70 degli Eagles. Una splendida ballata che parla di un “incantesimo”.

Il ragazzo racconta: è stato per un periodo nei dintorni di una metropoli europea, sul mare Mediterraneo, in un piccolo albergo o forse è una casa vacanze? Comunque è tornato da poco, pare. Le note della canzone che ormai riempie il vagone lo fanno sorridere, anche lui la conosce: “In effetti i ragazzi la chiamano Hotel” aggiunge pensando al luogo dove è stato” per il continuo via vai, c’è sempre un sacco di gente, ma certamente è la casa di Qualcuno”.

La colonna sonora si avvolge alle tendine ed al finestrino, il treno corre tra le colline verso la prossima cittadina.

On a dark desert highway, cool wind in my hair
Warm smell of colitas rising up through the air
Up ahead in the distance, I saw a shimmering light


Su un’autostrada buia e deserta con il vento fresco tra i capelli
Un caldo profumo di canne si solleva nell’aria
Più avanti in lontananza vidi una luce scintillante

Ci si è fermato per caso, continua, vicino ad una bellissima città: non ha girato molto in effetti, essendo restato nello stesso posto, in quell’unico posto, con Lei e con altri ragazzi e ragazze per tutto il tempo.

There she stood in the doorway;
I heard the mission bell
And I was thinking to myself,
‘This could be Heaven or this could be Hell’

 Lei stava sulla soglia ed io ho sentito il campanello d’allarme mentre pensavo potrebbe essere il paradiso oppure l’inferno

Estate, musica, ballare e “sballare” come se non ci fosse un domani, che invece arriva puntuale e ti chiede il conto.

Ora sta cercando di tornare, anzi sta tornando, mi rassicura. Ai suoi genitori fa arrivare inutili chiamate mute da numeri anonimi.  Da quando non è con Lei non dorme più, in compenso viaggia parecchio. E’ innamorato? A prima vista sembra malato. Mi chiede, infine, cosa può fare.” Non posso stare senza di Lei” aggiunge” non ho fame, non ho sete, non ho più amici, non vivo più”.

Seduto e silenzioso, un’ombra di profilo a fianco al finestrino: infine, è pronto per Il gioco dei tarocchi più adatto. Il treno prosegue la sua corsa.

Il gioco è il Piccolo Ventaglio della Musa.

78-arcani

Gli passo il mazzo di 78 di Arcani e lo prego di mescolarli sparpagliandoli sul piano del sedile tra di noi: deve poi ricomporlo, prendere la prima carta e metterla alla sua sinistra. Non sbagliavo a pensare ad una specie di malattia: il primo arcano estratto mostra la situazione attuale, associata alla domanda posta. Il Diavolo.

diavolo

Un’ emozione potente, qualcosa che lo ha smosso fin nelle viscere cambiando forse la sua percezione della realtà. Carta pericolosa, come un campanello d’allarme.

Then she lit up a candle and she showed me the way
There were voices down the corridor, I thought I heard them say…
Welcome to the Hotel California
Such a lovely place (such a lovely place)
Plenty of room at the Hotel California
Any time of year, you can find it here.

Poi lei accese la candela e mi mostrò la strada
Si udivano nelle voci nei corridoi
E credevo che dicessero: Benvenuto all’Hotel California
Un posto così amabile
Un volto così amabile
Ci sono tante camere all’Hotel California
In ogni momento dell’anno puoi trovarne una

Di nuovo mescola le carte, come gli chiedo di fare, rigirandole confusamente sul tavolo improvvisato ed una volta riunito il mazzo prende la carta superiore e la pone a destra della precedente.

La Regina di Denari.

regina di denari

Questa carta sottolinea gli eventi che ruotano intorno a lui.  Letteralmente i due arcani mi dicono: ha il diavolo in corpo.

Her mind is tiffany, twisted, She got the Mercedes Benz
She’s got a lot of pretty, pretty boys, that she calls friends
How they dance in the courtyard, sweet summer sweat.
Some dance to remember, some dance to forget.

La sua mente è perversa
ha le curve di una Mercedes. Ha tanti bei ragazzi
che chiama amici.
Danzano nel cortile
sudati per la dolce estate. Alcuni danzano per ricordare
altri per dimenticare.

La regina di Denari, gli spiego, con tutte le sue qualità di emancipazione ed indipendenza, aldilà del suo indiscutibile fascino è arida. Sembra dire “Mi prendo quello che devo prendere” e parla di persone. In parecchie descrizioni può essere abbinata anche alla parte “materiale” dell’esistenza, in questo caso la definirei la parte chimica. Potrebbe essere un ottimo pusher, quella che incanta con ogni mezzo perché questo le dà potere sugli altri. Il ruolo le si addice: è proprio un’eroina negativa.

Il ragazzo scuote la testa, ma poi ammette che è così.

Gli dico di ripetere l’operazione ancora una volta, scoprendo nuovamente la carta superiore del mazzo: il terzo arcano è il Matto, rovesciato

matto rovesciato

e qui si vede cosa salta fuori maggiormente dalla domanda posta: la confusione regna sovrana.

Per le carte tu non sei qui, tu sei fuori. Devi ritrovare un punto fermo dentro di te.  Non andare continuamente in direzione di questo ricordo. Sei stato un’ospite libero e felice in una favola che nascondeva una trappola e ti sei trasformato in uno schiavo” gli dico. Si è lasciato andare al potere dello squilibrio e non è più padrone di sé stesso.

Welcome to the Hotel California
Such a lovely Place (such a lovely face)
They livin’ it up at the Hotel California
What a nice surprise, bring your alibis.

Benvenuto all’Hotel California, un posto così amabile
un volto così amabile. Si stanno divertendo molto all’Hotel California
che bella sorpresa, porta anche i tuoi alibi e le tue scuse.

Scopre un altro arcano collocandolo al di sotto a comporre una seconda fila:

il fante di coppe.

fante di coppie

Una speranza di novità e di riuscita basata su una seduzione pericolosa”. In questa carta confluiscono, come in un imbuto, le energie ed il senso delle carte che precedono, una specie di “riassunto”. Viene da chiedersi di cosa sia piena la coppa che porta.

 Mirrors on the ceiling, the pink champagne on ice
And she said ‘We are all just prisoners here, of our own device

 

Specchi sul soffitto
champagne rosato sul ghiaccio e lei disse “noi siamo tutti prigionieri
del nostri stessi meccanismi”

Richiude ancora il mazzo di tarocchi, mentre ripensa a Lei, che in effetti lo ha reso

un prigioniero, ma non dell’amore.

Ne gira ancora uno e questa è la quinta volta: quattro di spade.

spade

“L’ arcano della solitudine”. Ciò che va a succedere non cambiando direzione ai propri pensieri o alla propria vita.

Dopo aver rimescolato letteralmente le carte, ricreato il mazzo al centro gira l’ultima lama, che va messa all’apice inferiore, sotto le ultime due: è la carta che fornisce la risposta al quesito posto.

L’ esito finale.

Le note di una canzone ormai vecchia, dipingono i vent’anni di allora e quelli di tanti ragazzi di oggi. L’inquietudine, i falsi miti dei falsi amici, la sensazione di vuoto lasciata dall’ assenza di ideali, realizzabili o meno. Il pessimismo dilagante che non lascia il fiato per credere a niente può portare all’ eccesso, vissuto come Prova di Passaggio per diventare adulti.

Il rischio, quando il vuoto interiore lo si riempie di schifezze, è diventare degli involucri impossibili da riciclare.

Last thing I remember, I was running for the door
I had to find the passage back to the place I was before
‘Relax’ said the nightman “ We are programed to recieve.
You can check out any time you like, but you can never leave”

L’ultima cosa che ricordo è che stavo correndo verso la porta
cercavo il passaggio che mi riportasse indietro nel posto in cui ero prima.”
Rilassatì “disse l’uomo della notte” noi siamo programmati per ricevere.

Tu puoi lasciare l’albergo quando vuoi, ma non potrai mai abbandonarci”.

 L’ultima Carta è La Torre

torre

Influenzata dalle carte precedenti, e dal Fante di coppe, teso a rappresentare la novità che l’anima vorrebbe, per quanto spinta da assenza totale di lucidità, porta il pericolo per il consultante e per i suoi sentimenti. Pericolo mortale: lo spirito è imprigionato nella materia, inseguimento di chimere.

Lo guardo e gli ripeto le parole che il Capo mi ha detto di dirgli: Non tornare in quel posto, dovunque sia, dentro o fuori di te. Smetti di vagare.

Ricomincia una nuova vita

Ritrova la radice della tua essenza e riprendi a germogliare verso la luce, come una pianta che sembra morta ma non lo è, questo è ancora possibile”.

Le ultime note soffocano insieme alle mie parole, nello stridio dei freni: il treno si sta fermando. Non c’è nessuno in attesa lungo il marciapiede della piccola stazione. Una voce dal fondo del corridoio chiede “Buongiorno, signori, biglietti?”

Il ragazzo balza in piedi, mi saluta mentre si scosta i capelli dalla fronte sudata “Grazie. Non so ancora che cosa farò. Anzi, una cosa la so, devo scendere, devo prendere un altro treno”. Sorride tristemente per un attimo poi è in rapido movimento verso l’uscita, un’ombra controluce. Sparisce nella direzione opposta alla voce del controllore.

Un anno dopo in un giornale vedo una foto che mi guarda. E’ quell’ anima in pena del treno. I suoi familiari stanno facendo un appello: è scomparso nel nulla da molto, troppo tempo. Troverà mai la strada? Una tragedia per la giovinezza e per la vita bruciate da sostanze chimiche e visioni ingannevoli.

E’ tornato da Lei…o forse non se n’era mai andato

arcane

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