Rune d’Inverno


Rune d'inverno

Ci avviciniamo alla conclusione di un ciclo annuale e ci viene chiesto di attraversare nuove porte per imbarcarci in un’avventura sconosciuta.

Tutti abbiamo vissuto un’esperienza traumatica, che si è sviluppata quando siamo stati costretti a cambiare il nostro modo di vivere. Gli eventi sono stati cancellati, le persone anche.

L’altalena tra paura e speranza ci rende più forti o più fragili? E’ forse solo ora che stiamo cominciando a vedere, a comprendere, come questa catena di eventi ci abbia portato dove siamo oggi:

chiamo le Rune d’ Inverno per aiutarci ad intravedere anche il domani.

Scuoto le Rune nel loro sacchetto di tela, quasi a svegliarle da un sonno leggero e la prima Runa, quella legata al passato, salta fuori:

Isa

ISA runa d'inverno

Appare come una barriera e per sua stessa struttura non ha un rovescio: Isa ha sempre due volti, uno agghiaccia ed uccide, l’altro risana e protegge.

Isa, glaciale e scivolosa, come cristallo risplende, simile alle gemme

Col suo invito a proteggere la nostra vita e la sua preziosa scintilla quasi nascondendola in una coltre di ghiaccio. Isa è la forza passiva, la contrazione, l’inazione. E’ il ghiaccio, il’ bianco del gelo e dell’inverno.  Per alcuni popoli il bianco è il colore del lutto, ed in effetti questa runa ha il sapore di una rassegnazione momentanea, come quando si accetta una perdita. Come altre Rune con elementi diversi, ci ricorda che ogni fine è seguita da un nuovo inizio, anche se questo pensiero può renderci impazienti, se non addirittura nervosi. Isa ha il potere di bloccare e di rendere lenta ogni fase. Sussurra sempre l’invito alla pazienza, associata ad una delle tre Norne, è legata al presente: se è nel passato è anche nel presente, come una scia che da ieri arriva ad oggi.  Porta riflessione ma non fantasia, è la durezza della realtà che proibisce di sognare troppo. Il poema runico che parla del suo verdetto, cita:

La montagna di ghiaccio è crollata sulla via per il mare. Occorre aggirare l’ostacolo con nuovi e diversi cammini, o morire nella rigida ostinazione di una via che non c’è più.. Chissà che un’altra direzione sebbene più lunga e faticosa, non sia portatrice di vantaggi sconosciuti.

La seconda runa appare dritta e fiera, non si fa attendere, influenzata in ogni caso da Isa, ed è il nostro presente:

Pertra  (o Perth) è una runa particolare e il suo significato più vero potrebbe essere andato perduto o essere da sempre stato qualcosa di vagamente  indecifrabile:

forse anche per questo ad oggi si associa a qualcosa di occulto.

Petra

Il Jolly delle Rune, in cui gli eventi sono o diventano imminenti.  La sua forma può ricordare un antro o un pentolone, forse una tana o una porta ma anche  l’azione di uscirne e l’ antico simbolo quindi è legato al concetto di liberazione. A causa dei suoi lati ignoti Pertra è stata spesso associata al caos ma in realtà il suo significato rimanda al concetto di Destino e delle sue leggi, che possono sembrare caotiche ma non lo sono. Nel grande poema runico in cui vengono spiegate ai posteri, Pertra è definita come la forza dell’ebbrezza e dell’esaltazione dei guerrieri, quando si ubriacano appunto. Da un lato sfogo necessario ed inevitabile ad ogni combattente dopo la compressione di uno scontro, dall’ altro, in ombra, l’allontanamento momentaneo della razionalità e della lucidità che solo se abbracciato da Pertra può andare a buon fine…Portatrice di esaltazione, quindi. Portatrice della nascita di un idea, che preme già per mostrarsi al mondo, quasi fosse un Utero Magico, la matrice del passaggio dal buio alla luce, una nascita che porta guarigione e rinnovamento.

L’ ultima Runa, rotolando si poggia dritta, a definire l’ingresso del nuovo ciclo ed il futuro inverno, ed è

Othala

C’è un luogo in cui sentirsi a casa, al sicuro:

dove risentire l’eco di chi ha vissuto prima di noi, quel luogo è l’energia di Othala.

Ereditiamo la Patria, ereditiamo il modo di ridere ed a volte quello di odiare. Questa runa ci ricorda la terra, la fatica di sopravvivere ed il doversi adeguare a delle regole perché tutto possa continuare.

Othala è, come altre, una runa che ci parla di Limiti Sacri, che non si devono oltrepassare in un dato momento e quindi ha in se un principio sacro che protegge.

Othala

E’ dura accettare che la vita tolga alcune cose per darne di nuove, ma la forza degli antenati è con noi, sussurra Othala, comunque ci proteggeranno. L’ eredità di quelli vissuti prima si trasforma in eredità genetica ma anche culturale, da una generazione all’altra la saggezza del rispetto della casa, intesa come casa del genere umano. Un lascito legato indissolubilmente a tutto il mondo, Othala ci ricorda le responsabilità collegate all’evidente fatto che la terra, sia nelle nostre mani.  La storia ci chiede di cambiare la traiettoria negativa di questo millennio appena iniziato e potremo farlo tenendo a mente che…non siamo nati soltanto per noi stessi.

Canto della Casa di Othala

Avi, abbiate cura di ogni corpo
di ogni azione e volo
di ogni guizzo e volteggio
e salto e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e nascere
o svanire di foglie e frutti
di ogni fine e di ogni inizio
per il nostro ardore nell’essere qui.

Ringraziamo chi era
e sia sereno questo nostro esserci, domani.

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