Sedurre è una parola composita di origine latina (se-ducere – portare verso di se) La seduzione quindi è uno strumento di comunicazione che ha come fine quello di attirare le persone verso noi stessi. La seduzione è un gioco che intriga perché si basa su strategie più o meno raffinate e una forte creatività che rende il tutto unico e irripetibile. Spesso le dinamiche di seduzione avvengono in maniera inconsapevole. Altre volte siamo perfettamente consapevoli del gioco di ruoli e delle strategie che stiamo attivando pur di
conquistare la persona che desideriamo.
Immaginiamo una tribù umana, un branco di Homo Sapiens, di 12.000 anni fa: gli uomini si preparano, come ogni giorno, per la caccia. Il capo ha radunato tutti attorno e sta spiegando la tattica da seguire. Forte, astuto e severo, fa capire bene che i suoi ordini vanno eseguiti alla lettera e senza discutere. I suoi luogotenenti guideranno i vari gruppi di caccia, i più giovani saranno gli inseguitori, i più forti ed esperti aspetteranno le prede lungo i punti prestabiliti , i pochi anziani ancora abili dovranno coprire eventuali altre vie di fuga degli animali da cacciare . Tutto viene pianificato, ognuno ha il suo ruolo e la sopravvivenza è legata al successo della battuta, ognuno sa che un insuccesso significa fame, freddo e morte. E le donne? Loro sono le raccoglitrici, eccetto qualche rara eccezione. Quello che c’è da raccogliere è poca cosa, qualche bacca, frutti se vivono in zone temperate, qualche tubero, un po’ di semi e poco d’altro. Tra i cercatori, ci sono anche i cuccioli: i bambini, quelli grandicelli ed in grado di farlo. La concorrenza è spietata, bisogna essere svelte ed attente, ne va della sopravvivenza loro e dei loro figli. Persone anziane ce ne sono pochissime, si muore molto giovani, la maggior parte non arriva a 30 anni.
Al tramonto gli uomini tornano al villaggio, il bottino è quasi sempre poverissimo e non c’è cibo per tutti. I primi a mangiare sono gli uomini che hanno cacciato, è il capo che fa le parti in base al valore dimostrato dai singoli. I migliori prendono le parti migliori, gli altri il resto, per le donne e i bambini, quello che avanza e normalmente avanza ben poco.
E’ in questo contesto che va pensata la nascita della seduzione
benché la matrice sia l’istinto di riproduzione, un richiamo verso l’altro sesso naturale ed innato. La seduzione viene al mondo come arma di autodifesa per le donne e la loro prole. La mente ed il corpo diventano strumenti di sopravvivenza.
La necessità, il bisogno, il pianto dei propri figli, fanno scoprire alle femmine che si può sopravvivere anche se non si hanno forti muscoli. Imparano quindi che gli uomini sono posseduti da uno spirito (noi oggi lo chiamiamo testosterone) che li rende coraggiosi di giorno e condizionabili di notte. Questo permetterà loro di potersi nutrire e la protezione indispensabile per restare accovacciate intorno al fuoco, al caldo, senza essere scacciate da femmine più forti o derubate. Abituate a difendere il boccone di cibo con le unghie, con i denti…e con l’intelligenza
inventano la seduzione.
Nel tempo anche il maschio impara a comunicare utilizzandola, per ottenere ciò che desidera e non sempre ciò che si desidera è un oggetto sessuale. In quasi tutti i secoli precedenti, a occidente e ad oriente, a nord e a sud del Mondo, la società ha assistito ad una seduzione maschile legata al potere sociale, al ruolo “eroico” di chi affrontava la morte per la conquista della libertà o di un ideale. Nella Seduzione il cervello è lo strumento più potente che abbiamo, bisogna solo imparare ad usarlo nel modo appropriato.
“Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare.” Seneca
La seduzione è una capacità che varia da persona a persona, ma che si può migliorare con il tempo.
Una donna amabile e piacente, libera in questa bella estate, vuole chiedere alle Carte Arcane se può fidarsi dell’uomo appena incontrato che la corteggia.
Giocheremo il gioco del Si e del No
per rispondere alla sua domanda, mescolando tutti gli Arcani Maggiori e Minori.
Quattro sono gli Arcani estratti in questo ordine:
La Prima carta è proprio Il grande seduttore, il Cavaliere di Coppe. In ciascuna femmina riesce a vedere qualcosa di straordinario, di unico e glielo comunica nel migliore dei modi. Si mostra sempre forte, sicuro di sé ma, nello stesso tempo, vibrante, delicato e dolcissimo.
Restano intatte la forza e la lucidità del predatore che vuol raggiungere lo scopo, ha fascino e sa come usarlo.
La Seconda carta rappresenta ciò che il nostro seduttore porta impresso addosso in questo momento, cioè un’armatura : il Fante di Spade.
Carta che sottolinea l’intenzione di “attaccare”, una conquista che porta al possesso non all’amore: è un arcano egoista, sul cuore ha il metallo e rappresenta anche l’inclinazione alla bugia.
Il Terzo arcano è il Cavaliere di Spade.
L’intenzione è quella di andare velocemente avanti, senza intoppi verso una realizzazione materiale…ma se è vero che le figure delle carte ci parlano, in questa posizione sembra tanto un uomo che guarda a nuove conquiste; Un successo dato dalla dolcezza del primo arcano che porta ad un rapido allontanamento, nel responso finale.
La quarta carta estratta è la Luna, purtroppo a rovescio, che quindi diventa parte degli eventi su cui tutto poggia;
E’ una carta che suggerisce una carica erotica altissima ma il sentimento è completamente nascosto. Osservando gli effetti del chiaro di luna, come non pensare ad una grande storia d’amore: purtroppo è un arcano che salta fuori capovolto. Brutto segno. La relazione possibile farà diventare la protagonista una visionaria, rischierà di vedere le cose sotto una luce falsa. La Luna rovesciata mantiene almeno vivo il desiderio, se non il vero sentimento, non ci si accontenterà di un unico incontro, si resta coinvolti in una relazione all’ombra. Parole e gesti del nostro incantatore sono pura seduzione, come la Luna chiama e la fanno sentire amata e desiderabile. Producono così un incantesimo che non si spegne ma quello che la Luna porta, in questo caso, è anche l’inganno, l’ombra forzata del segreto, che consuma il cuore e distrugge nel tempo ogni desiderio. Il sacrificio imposto sarà duraturo e pesante: l’amore nascosto agli occhi degli altri.
Vale la pena?
In questo Gioco del Si e del No, vince il No: la carta “chiara”, Cavaliere di coppe, è proprio Lui, positivo e volenteroso nel voler conquistare ma senza nemmeno scendere dal cavallo. Le carte “scure” sono tutte le altre e la dicono lunga su quello che sarà il prezzo da pagare per la Consultante.
Si tratta di qualcosa appena nato, comunque, e può guardare oltre con ottimismo e consigliare al bel cavaliere di tornare quando gli sarà possibile vivere una storia alla luce del sole.