Almanacco dei Tarocchi : il Numero Due


Almanacco dei Tarocchi

Lo studio dei Tarocchi da cui deriva anche la straordinaria facoltà di immaginare, ci conduce ai numeri ed alla loro grande magia

Nel presente le persone possono non riuscire a vedere una legge o un’armonia intrinseche nel cosmo, magari riducendo il Tutto ad una serie di calcoli di probabilità. Nonostante questo, come insegna Einstein, la scienza e la fisica esaltano sempre la considerazione dei rapporti numerici e dei numeri stessi, rimarcando un ritorno alle leggi della scuola Pitagorica.

Nell’ esoterismo tutto è numero ed anche il numero che componiamo, nel momento in cui siamo davanti ad un bivio della vita, per chiamare la nostra amica del servizio di cartomanzia a basso costo, può essere decisivo.

Il pensiero e la filosofia di Pitagora avevano come fulcro centrale non solo la concezione dei numeri ma anche il Fuoco, inteso come energia assoluta. Il centro dell’universo immaginato da Pitagora, quindi, non era la Terra. Il suo cosmo sferico aveva una struttura palpabile ricavata proprio attraverso lo studio dei numeri, arrivando ad includere il massimo ed il minimo, il gigantesco e la struttura atomica della realtà.

atomica

Pitagora forse fu un musicista, ispirato dall’uso degli strumenti musicali e dallo studio della musica mise la base della teoria che avrebbe affinato per tutta la vita: proprio il ritmo, ossia i rapporti tra suono e pausa e tra gli intervalli della musica stessa fu tradotto per la prima volta in rapporti numerici. Le leggi numeriche, che abbracciavano tutti gli aspetti della vita e tutti i fenomeni in essa visibili e non visibili, agganciarono definitivamente la natura alla matematica.

Continuando il percorso imposto dalla sequenza, nello studio degli arcani minori, compare il numero Due.

E’ il primo dei numeri pari, anche per Aristotele, e non è secondo a nessuno.

Dall’unità si passa al due e si ha la linea, dal due si passa al tre e si ha il piano, dal tre si passa al quattro e si ha lo spazio. Pitagora

Per la scuola pitagorica in tutti i casi in cui si crea una polarità, una differenza o una distinzione si ha una somiglianza con la coppia del pari e del dispari ed è possibile creare una connessione tra i due poli ed il concetto di pari e dispari. Così l’elemento maschile era dispari ed il femminile pari, il lato destro era dispari ed il lato sinistro era pari. In questa filosofia il due ha un carattere intermedio tra l’unità (Monade) ed il tre perché è il solo numero per il quale succede che sommandolo con sé stesso o moltiplicandolo per se stesso, dà lo stesso risultato mentre solo l’addizione permette il passaggio dall’unità alla dualità. Questo ci porta al fatto che per ottenere il due bisogna ammettere che vi possano essere due unità cioè che la Monade possa perdere il suo carattere di unicità, che possa distinguersi e che vi possa essere una duplice unità (e poi tante altre): ed eccoci al Due.

Questo numero rappresenta il principio della dualità: il maschile e il femminile, il bene e il male, il conflitto, la divisione ma anche l’impulso a creare. Rappresenta la rottura dell’unità: è l’Uno stesso che si proietta, attraverso infiniti nomi e forme, grazie alla forza creatrice del Due.

creatrice del Due

Nella cabala è la lettera Beth, la seconda lettera dell’alfabeto fenicio e poi ebraico, ma è comune anche all’ arabo ed al siriaco. Vuol dire dimora ma anche tempio, indica ciò che contiene ma anche ciò che sta dentro. E’ il lato femminile dell’anima. E’ l’uovo: qualsiasi forma di vita possiede un proprio involucro. Ritroviamo il concetto in cui Beth, il due, è l’origine della pluralità. Beth è separato dal Aleph (il Soffio della Vita) ma non è diviso. Siamo nuovamente al mistero del due che contiene l’uno, come accade tra padre e figlia.

Un dualismo necessario anche per far scorrere l’energia contenuta nel

Due di Bastoni, che ha in se l’eredità dell’Asso.

Due di Bastoni

L’unione di due forze verso uno scopo, un’alleanza ma anche la comprensione della decisione da prendere, della strada da percorrere.

E’ un dubbio che si vince, soprattutto se riguarda l’abbandono del passato per qualcosa di nuovo ma contiene anche l’esitazione che si prova prima di saltare verso l’ignoto. Quest’ arcano ha in sé forza e coraggio essendo il suo seme collegato al fuoco, ma non è un valore assoluto perché può essere facilmente influenzato dagli arcani che lo circondano.

Il Due di Denari è connesso alla realtà materiale ed all’ elemento Terra

Il Due di Denari

Anche qui c’è una forza in attesa ed una già pronta all’azione ma è un’attesa che porterà buoni frutti, in quanto attesa fortunata. E’ come sapere di dover saltare in qualcosa di nuovo sapendo di atterrare sul morbido. E’ un arcano che contiene, come tutti i due, la componente del rischio, ma qui è ben calcolato. Carta di alleanza e di buone notizie in arrivo.

Il Due di Spade è l’antagonismo

Il Due di Spade

Le spade sono associate al pensiero ed all’ elemento aria ed anche al coraggio, alla virilità ed all’energia di un’azione. Il seme di spade è però rappresentativo di un’arma letale. Qui le due forze in conflitto sono uguali e si crea uno stallo negativo; ogni due impone una scelta, che in quest’ arcano risulta impossibile da fare, data l’assenza di buona fortuna o di condizioni favorevoli al compimento.

E’ una carta che dice No in modo tagliente e davanti ad una negazione così è meglio fermarsi, prendendo tempo.

Il Due di Coppe

Il Due di Coppe

E’ certamente condizionato dal seme che regala fertilità ed abbondanza ed è associato alla femmina, contenitore di Vita. La coppa era presente come archetipo in molti miti antichi: per i greci ed i romani era la cornucopia, un corno magico da cui saltava fuori ogni desiderio realizzato; per i celti era un calderone, proprio come quello delle streghe, benedetto perché si cuoceva il cibo ma anche le erbe utili a comunicare con l’aldilà, mentre per i cristiani del medioevo fu rappresentato dal santo Graal, “il sempre cercato e mai trovato”. In quest’ arcano abbiamo due coppe cariche più di cose da dare che da ricevere. Se pure il percorso della vita ci ha portato ad avere un’esitazione, la scelta da fare non ne mostra alcuna, illuminata da una grande chiarezza interiore. Qui la dualità è sinonimo d’intesa, le forze uguali verso un obiettivo comune danno la durata.

Nel passato il futuro ha il suo sembiante
nell’ascesa ha la vita il suo declino
si svolgono le briglie del destino
a ritroso e a rovescio come un guanto
le tue spalle riflettono il domani
come la nebbia sale contro la corrente
per dissiparsi sopra alla sorgente

M. De Unamuno

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