I tarocchi, grande gioco di memoria che racchiude le meraviglie del mondo visibile e invisibile, ci regalano consigli di ordine spirituale e concreto.
Riannodando il filo dei tarocchi a quello dei numeri partiremo dalla base, approfondendo gli Arcani Minori: ‘arcano’ è ciò che è riposto nell’’Arca’, in greco significa ‘custodia’. Sono dunque immagini da custodire, da trattare con cura, da salvare dai pericoli e da tramandare a chi verrà dopo di noi. Approfondiremo la grande importanza delle singole lame. In principio c’è l’Asso: Il nome deriva da una gran moneta di rame dal peso di dodici once, cioè un po’ meno di mezzo chilo, che i Romani chiamavano AS (i Greci Èis) che propriamente significa Uno.
Il Mondo è armonia, secondo le leggi della Magia non solo pitagorica
un’armonia che emana da un principio ordinatore la cui manifestazione collega le leggi della geometria, dell’astronomia, della musica (ed oggi dello schema preciso del nostro stesso DNA) ai rapporti numerici: per la scuola esoterica Pitagorica tutto è numero. Perfino il numero che componiamo per chiamare la nostra amica del servizio di cartomanzia a basso costo, può essere decisivo in un momento di dubbio o di confusione.
Il numero Uno è caratterizzato dalla capacità di rimanere separato dalla moltitudine. Al contempo, però, per quanto possa sembrare paradossale, l’Uno racchiude il Tutto e si associa sempre alla Mente.
Questo perché la realtà, come quella matematica o geometrica, così come intesa da Pitagora è assoluta.
Cambierà la società, la cultura, il contesto storico, ma 1 + 1 rimarrà sempre 2.
Il numero Uno è l’unità centrale, unica ed indivisibile ed è
Stabile – Come su un muro di gomma, provando a moltiplicare qualsiasi cifra per lui, resterà sempre uguale. Ermafrodita – in esso gli opposti sessuali si fondono.
Dispari – eppure aggiungendolo a se stesso, o a qualsiasi altro numero dispari, genera un numero pari.
Fertile – in quanto, da un punto di vista esoterico, è dall’unità singola che viene generato il dualismo, la differenziazione e la molteplicità: ma proprio attraverso la molteplicità è possibile risalire di nuovo alla fonte, all’Uno originario.
Dante compara il cielo del Sole all’aritmetica perché
«come del lume del Sole tutte le stelle si alluminano, così del lume
dell’aritmetica tutte le scienze si alluminano, e perché
come l’occhio non può mirare il sole così l’occhio dell’intelletto non può mirare il numero che è infinito”.
Pitagora visse nel sesto secolo prima di Cristo, per lui l’Arte Magica e la Matematica andavano di pari passo.
Fondò in Calabria, a Crotone, una delle più importanti scuole di Pensiero dell’umanità. Era al tempo stesso una comunità esoterica e una scuola scientifica.
Pitagora creò quindi una corrente di pensiero che Aristotele chiamava scuola italica ed insegnò tra le altre cose l’aritmetica e la geometria: non esistono degli scritti di suo pugno che siano arrivati fino a noi, ma antiche testimonianze successive, come i Versi Aurei.
Il numero Uno è per la matematica, l’unità cui si può aggiungere un’altra unità.
Nella concezione pitagorica c’è la Monade, un principio metafisico rappresentato dal numero Uno.
Secondo Pitagora, “la Monade allo stato di UNO è causa di ogni unità e misura di tutte le cose. La Duade è la Madre del Logos, ed è sostanziale. Segue la Triade, da cui deriva l’Universo manifestato. A questo punto la Monade torna nel Silenzio e nelle Tenebre da cui era apparsa come Punto al centro del Cerchio”.
I Tarocchi, come strumento d’indagine esoterica, così fusi, uniti indissolubilmente a valori numerici, seguono la concezione magica del grande matematico, più che quella dell’aritmetica insegnata a scuola.
Per la matematica pitagorica l’unità non era un numero, ma era il principio, l’ἀρχή (Monas) di tutti i numeri. Una volta ammessa l’esistenza di un’altra unità e di più unità, dall’unità derivano poi per addizione il due, detto Diade, e tutti i numeri a seguire.
Una volta ammessa la possibilità dell’addizione dell’unità ed ottenuto il due, raffigurato dai due punti estremi di un segmento di retta, si può seguitare ad aggiungere delle unità, ed ottenere successivamente tutti i numeri rappresentati da due, tre, quattro punti allineati.
Si ha in tal modo lo sviluppo lineare dei numeri. Tranne il due che si può ottenere soltanto come addizione di due unità, tutti i numeri interi possono essere considerati sia come somma di altri numeri; per esempio il cinque è 5 = 1 + 1 + 1 + 1 + 1; ma è anche 5 = 1 + 4 e 5 = 2 + 3.
I pitagorici concepivano i numeri come costituiti o raffigurati da punti variamente disposti. Il punto era definito dai pitagorici l’unità avente posizione, mentre per Euclide il punto è ciò che non ha parti.
L’unità era rappresentata dalla lettera A o α, che serviva per scrivere l’unità.
L’uno ed il due non godono di questa proprietà generale dei numeri: e perciò come l’unità anche il due non era un numero per gli antichi pitagorici ma il principio dei numeri pari.
Il tre a sua volta può essere considerato solo come somma dell’uno e del due: mentre tutti gli altri numeri, oltre ad essere somma di più unità, sono anche somma di parti diverse dall’unità.
L’ Uno, il Due ed il Tre godono quindi di particolarità che non appartengono agli altri numeri. Esclusa la diade fondamentale, pari è un numero che si può dividere in due parti eguali o disuguali, parti che sono entrambe pari o dispari, ossia, come noi diremmo, che hanno la stessa parità; mentre il numero dispari si può dividere solo in due parti non uguali, di cui una pari e l’altra dispari, ossia in parti che hanno diversa parità.
L’evoluzione è la legge della vita. Il numero è la legge dell’universo. L’unità è la legge divina.
I denari, rappresentativi della materia sono associati a sensazione. Le spade al pensiero. Le coppe al sentimento, i bastoni all’intuito.
L’ asso di bastoni
è l’essenza creativa, l’intuizione: appartiene all’ elemento del Fuoco, sia nel mondo reale che in quello interiore. E’ un’energia naturale che non è legata a nessuna invocazione, è già presente nell’ attimo in cui appare. E’ il rinnovamento ma anche l’energia maschile, voi come lo chiamate? il desiderio fisico che diventa amore. E’ la possibilità di avere frutti, il buon auspicio di un figlio. Sempre unito al concetto di uno, rappresenta anche il Primo Passo per cambiare in meglio: una carta simile all’ arcano del Mago, guarda caso il numero Uno degli Arcani maggiori. Entrambe le carte portano la realizzazione di sogni e la forza per poterlo fare. E’ chiaro il simbolismo collegato alla crescita ed alla fertilità, E’ la possibilità di crescere ed insieme la promessa di poterlo fare: così come fa un albero evolvendo dalle radici al cielo, da arbusto a pianta gigantesca.
L’ asso di Denari
la gioia improvvisa; i denari corrispondono all’elemento Terra e si collegano alla sfera fisica e materiale. E’ specchio dell’abbondanza e di nuove opportunità: in qualche modo contiene l’elemento della sorte propizia, che si identifica con occasioni da non lasciarsi scappare, da cogliere al volo. Quest’ arcano implica quindi la forza necessaria ed il coraggio che servono in ogni nuova impresa. C’ è in questa carta la luce che illumina il nuovo cammino, proprio come un piccolo Sole.
L’ asso di Spade
si collega all’elemento Aria, una carta che si associa anche all’intelletto ed al monito che segue: un pensiero non seguito dall’ azione, svanisce senza lasciare traccia. E’ quindi, in molti contesti anche una carta “fattiva”, legata all’ azione ed al rischio che comporta in generale l’esistenza. Il faticoso e consapevole procedere in avanti, perché all’ indietro è territorio dei non vivi, non è possibile direzionarsi verso ciò che è già accaduto, verso la terra delle cose passate. Procedere quindi, verso il futuro lottando. Materialmente, è il voler possedere qualcuno o qualcosa. L’immobilità e la non azione, come accade in una statua, garantiscono la stasi ma non la vita. E’ quindi anche una carta specchio della volontà: buona o cattiva dipenderà dagli arcani che la circondano.
L’ asso di Coppe
è l’elemento Acqua, instabile, indispensabile, indimenticabile.
E’ la potenza dell’amore, del sentimento che come un’onda inarrestabile trascina gli esseri umani e li eleva. Questo arcano è l’emozione che crea, è il cuore che trova un percorso duraturo, la meraviglia di una nascita, l’unione manifesta, il due che ritorna uno. E’ il grazie alla Vita.
Sensazione vi dice che qualcosa esiste (mediante i sensi).
Pensiero vi dice che cos’è (la sua definizione, la sua comprensione).
Sentimento vi dice se è piacevole o no (il suo valore).
Intuizione vi dice da dove viene e dove va (le sue possibilità).
K.G.Jung