I tarocchi della Musa Talìa


Nunc est ira recens, nunc est discedere tempus, si dolor afuerit, crede, redibit amor

Ora la rabbia è recente, ora è tempo di andare via; se il dolore passerà, credimi, ritornerà l’amore

La cameretta dà verso nord: sul vetro gelato si abbatte la tramontana facendolo vibrare, un brivido le percorre la schiena e si infila il maglione. La tele accesa l’ha svegliata. Non ha molta voglia di vestirsi, ha dormito tutto il giorno. Anche perché aveva il turno di notte, ieri.  Si guarda allo specchio, niente lavoro, oggi è festa e stasera Festa Grande! Ma non è giusto che loro hanno tutto ed io invece, no, canticchia, che belle occhiaie, pensa, e mi chiama. Quella è la pubblicità, le rispondo, salutandola.

Camera da letto

La camera da letto è girata verso sud, per fortuna, ma il sole è palliduccio, malaticcio, gialliccio. Guardando fuori, fa vibrare il vetro con due dita, bacchette immaginarie su un rullante ghiacciato, come un brivido lungo la schiena. Si infila il maglione, guarda il divano su cui ha dormito, che sarebbe da buttare come tutto, del resto, anche la Città fuori dal vetro. Stasera è Festa e la cosa buona è non vedere il suo capo. Ma che bel dente spezzato: è stato quando ha imparato a non aprire le bottiglie di birra con i denti, un paio di anni fa. La televisione gli ricorda che oggi piove.  Ma non è giusto, pensa, questi sono tutti belli, hanno tutto ed io non ho niente. Si guarda allo specchio, fa una smorfia e mi chiama. Quello è un sogno di plastica, serve a vendere, gli rispondo, strizzandogli l’occhio.

Non arrivo mai se non sono invitata, come accade alle mie otto sorelle,

ma quando arrivo non vogliono che vada via: io sono Talìa.

La musa Talìa

La Festiva e sono la più allegra tra le Muse, il lenimento delle ferite dell’anima, lo scherzo e la risata.

Quando ad esempio festeggiamo il compligiorno di Apollo, Il Signore della Luce e dell’Armonia in tutte le cose, cioè ad ogni sorgere del sole, apro le danze e scelgo anche la musica. Se lascio fare ad altre rischiamo di ballare solo lenti. Io sono il toccasana per la tristezza, mi piace ridere con gli altri e degli altri. Io sono lo spirito di ogni Festa degna di questo nome, nei secoli dei secoli.

Festa: in italiano deriva dal latino Festus: gioioso, felice.

E’ giusta l’immagine del tempo, visto come un fiume, scorre sempre nello stesso modo, quasi a scavare un solco fatto di eventi, ed è sempre diverso: ogni ciclo si completa con l’inverno e l’apparente morte della Natura.

Quindi anche il Tempo può morire?

Per l’attimo in cui si fa Festa, si. Il Tempo si ferma, se gli Dei e gli Uomini lo vogliono, e poi quello perso si rigenera, si ricostruisce.

Più di tutte le Festività amo il Capodanno.

La tradizione latina fa risalire questa ricorrenza ai festeggiamenti del Dio Giano, il Dio bifronte, da cui deriva anche il nome del mese di gennaio.

Gli antichi romani, festeggiandolo erano abituati ad indossare qualcosa di rosso, per esorcizzare sia la guerra che il sangue che sempre la accompagna. Per proteggersi, diciamo, ed avere la Fortuna al fianco nel nuovo anno.

Per i Celti l’ideale erano grandi fuochi propiziatori e tanto, tanto rumore. Forse anche da qui deriva la passione per i fuochi artificiali: importata realmente dalla Cina, qualche secolo dopo. Fin da allora, nel periodo più duro dell’anno con i campi brulli ed il gelo, era una grande Festa che spingeva tutti in un nuovo ciclo stagionale, con cerimonie rituali che servivano a ridare fiducia in un futuro che tutti speravano essere migliore.

La decisione che Il primo di Gennaio fosse Capodanno in Europa, esiste solo dal 1691, quando il Papa Innocenzo XII impose il Calendario Gregoriano, prima di allora ogni popolo aveva il suo, giustamente il freddo non arriva dovunque contemporaneamente.

Tutte le Feste di tutti i tempi mi hanno insegnato ciò che fa tanto bene agli umani.

All’improvviso il Lavoro si interrompe

Si è liberi dal vincolo opprimente delle normali attività di ogni giorno. Non si produce, anzi il lavoro si ferma. Questo, nelle società assolutiste, (tipo monarchie retrograde o dittature di varia specie) è stato sempre malvisto. Non gradito, evidentemente, da chi non sente il peso amaro della fatica. Non bisogna far confusione tra Festa e Vacanza: concetto molto diffuso anche nel nuovo millennio la vacanza è un periodo fatto di giorni, settimane in cui gli eccessi, i divertimenti, il relax sono diventati sempre più collegati con un intero mondo di produttività e di consumismo. Una Festa si può festeggiare anche solo con un Calendario Interiore, anche in solitaria, se il festeggiamento degli altri non coincide con il proprio.

E’ seduta dietro, in macchina e le sue due amiche davanti, impegnatissime nel discutere il problema sociale delle doppie punte. E’ tranquilla, a suo agio, giubbotto, pantaloni aderenti con la camicetta intonata. Tutto a posto ma sotto sotto ha voglia di prendere a schiaffi qualcuno. Stasera è Festa e gli altri non devono sentire la sua rabbia sottile, come chiusa in cantina. Mi guarda e mi chiede se sarà una vera Festa e non un mortorio.

La festa, nelle società antiche, è portatrice di cambiamento perché interrompe il gioco del lavoro e del denaro

In epoche più recenti le cose possono essere sempre comprate o vendute, anche una Festa, ma di base resta valido il principio di rigenerazione per tutti, in una parentesi libera da obblighi. Prendiamo ad esempio il Carnevale, che in fondo era e resta un festeggiamento all’arrivo della rinascita primaverile, che crea un mondo di fantasia dove tutti, ricchi e poveri, entrano in un universo in cui ognuno è qualcos’altro. Anche in questa prossima Festa chiudiamo un ciclo e ne apriamo uno nuovo, quindi realmente possiamo sentirci rinnovati, come se fossimo qualcun altro: attingendo all’allegria semplice di sentirsi vivi.

Non guida lui, sta comodamente dietro, i suoi due amici seduti davanti parlano di sport, la radio è accesa. Non ha molta voglia di festeggiare e mi guarda brusco dritto negli occhi, chiedendomi se vale la pena, lui che stasera doveva buttare via il divano, con tutti i problemi che crea. Tutti ne parlano ma tutta quest’ aspettativa lo irrita e basta. Lui non cerca niente e nessuno lo cerca, potrebbero essere i presupposti per trovare il modo di divertirsi.

Ma desidero svagarmi anch’ io e decido: ti faccio le carte, rapido, veloce, indolore.

Il gioco dell’Abete, albero nordico, simbolo invernale.

Il gioco dell'abete

E’ un gioco che si può fare contemporaneamente a due persone, su una domanda che abbia una matrice in comune: si utilizzano tutti i Tarocchi, maggiori e minori, posto il quesito si estraggono in tutto otto arcani. Dopo averli mescolati uno lo estrae lui, ed uno lei per quattro volte.

La musica salta fuori dalla radio, pronta a darmi una mano, riempie l’abitacolo l’ intro della canzone giusta al momento giusto. Roba da Muse. Lui annuisce e mescola le carte,

dimmi come gira.

Lei mi guarda e mi chiede come va, battendo il ritmo con la punta dello stivale, il Pungiglione sta già cantando Message in the bottle. Sting l’ha tirata fuori dal grande Libro nel 1979. Il librone in cui scriveva da ragazzino,  i testi che gli ispiravo, che gli sussurravo via via, negli anni, quando nemmeno suonava con i Police, il gruppo con cui è diventato famoso.

Scriveva per il domani, che poi è arrivato, come sempre puntuale.

Just a castaway
An island lost at sea
Another lonely day
With no one here but me
More loneliness
Than any man could bear
Rescue me before
I fall into despair

Solamente un naufrago
Un’atollo sperduto nell’oceano
Un ulteriore solitario giorno
Con nessuno qui eccetto me
Più isolamento
Che nessun altro uomo può sopportare
Soccorretemi prima
che crolli nella buia disperazione

Lei mescola le carte, mentre la macchina la fa sobbalzare in una curva, ed estrae il primo arcano: il passato

4 di coppe rovesciato.

4 di coppe rovesciato

Spinge a guardare in faccia verità che ci stanno bloccando, perché non vogliamo affrontarle o che nascondiamo nell’ inconscio. Rovesciata porta  l’opposizione ad affrontare appunto qualcosa di spinoso, forse proprio l’amore. E’ una carta di distacco e di rifiuto dei sentimenti. E questo genera un senso di sconfitta senza aver nemmeno tentato.

I’ll send an SOS to the world
I hope that someone gets my
Message in a bottle, yeah

Invierò un SOS al mondo
Spero che qualcuno riceva il mio
Messaggio nella bottiglia, sì

La seconda carta che estrae è il presente

Regina di Bastoni

Tu che chiedi, sei proprio figlia di questo nuovo secolo: indipendente, apparentemente dura, solida, una lavoratrice. Non sai di ispirare fiducia, perché non ti fidi troppo di te stessa, se tu fossi un’azione saresti l’amicizia che dà e non quella che prende.

La regina di bastoni

La terza carta è il futuro

Ruota di Fortuna

C’è un’occasione fortunata da afferrare al volo, come una Porta segreta che si apre per pochi istanti, o entri o resti fuori.

La ruota della fortuna

Anche i due amici davanti canticchiano I’ll send an s.o.s to the world

Lui mescola le carte e tira fuori il suo passato

Otto di Spade

Otto di spade

Se non sapessi che sei un bravo ragazzo, penserei che sei stato dentro. Penserei che hai scontato una condanna, ma a volte la solitudine è proprio una prigione, che ti lascia incapace di agire, di avere un’altra prospettiva, di cercare un altro punto di fuga.

L’ostinazione è utile per sopravvivere e permette di arrivare ad oggi con la possibilità di recuperare un equilibrio, rimettendo in gioco ciò che è stato bloccato molto a lungo, il sentimento. La chiave ce l’hai tu. Apri la porta e vieni fuori.

A year has passed since
I wrote my note
But I should have known
this right from the start
Only hope can keep me together
Love can mend your life
But love can break your heart

Un anno è passato da quando
me lo sono scritto
Ma avrei dovuto conoscere
quest’esito sin dall’inizio
Solo la speranza può farmi rimanere intero
L’amore può rammendare la tua esistenza
Ma l’amore può spezzare il tuo cuore

Il secondo arcano estratto è il presente

Cavaliere di denari

Cavaliere di denari

Sembra che, non volendo, io sia già riuscita a cambiare il tuo umore, la macchina svolta verso la meta, e tu sei avviato in un percorso di crescita, che come questa serata, è appena agli inizi. E’ un viaggio fortunato.

La terza carta, quella del futuro, appare mentre parcheggiano.

La Papessa

La papessa

Lo dico sempre: la Papessa sono io, è la dote di poter percepire e ti dico fidati dell’intuito e del tuo mondo interiore, che è ricco e generoso. Nel futuro ti attende il Principio Femminile della Vita. Questo non te lo dico, se no ti spaventi: La Sposa fedele.

I’ll send an SOS to the world
I hope that someone gets my
Message in a bottle, yeah

Invierò un SOS al mondo
Spero che qualcuno riceva il mio
Messaggio nella bottiglia, sì

La macchina è ferma: le amiche già dirette verso l’entrata del locale, lei gira l’ultimo arcano.

Gli altri due sono già fuori, lui volta l’ultima carta.

E’ la stessa per entrambi: roba da Muse.

L’ Esito: Il Sole 

Non si accontenta di illuminarci e di ridare energia ai nostri corpi, regala la ricchezza del cuore. E’ la carta di chi ammira l’opera meravigliosa della Vita, in questo caso forse per la prima volta.

Il sentimento che sposa la ragione creando felicità.

Il sole

E’ pieno di gente, ha perso di vista gli amici. Si avvicina al bar, un po’ spintonando.

La musica a palla, dove sono finiti quegli altri?

Walked out this morning
Don’t believe what I saw
A hundred billion bottles
Washed up on the shore
Seems I’m not alone at being alone
A hundred billion castaways
Looking for a home

Feci una passeggiata stamattina
Non credevo ai miei occhi
Cento miliardi di bottiglie
Portate dalle onde a riva
Sembra ch’io non sia il solo a sentirmi solo
Cento miliardi di naufraghi
In cerca d’una patria

I’ll send an SOS to the world
I hope that someone gets my
Message in a bottle, yeah

Invierò un SOS al mondo
Spero che qualcuno riceva il mio
Messaggio nella bottiglia, sì

Passa in mezzo ad un gruppetto che brinda, dove sono le altre? Cammina verso il bar.

Lui inciampa sulla punta di uno stivale e già gli angoli della bocca sono piegati in su, mentre chiede scusa. Lei lo guarda e gli sorride.

Quello sguardo reciproco è multicolore e multilivello, non lo trovi da nessun’ altra parte. E’ un racconto di migliaia di parole non dette, in tanti angoli di solitudine, che soffocano il cuore ma non lo rendono muto. Ha lo stesso luccichio di quando da bambini si trova un tesoro. Un tesoro da bambini, che per gli altri può essere niente.

Un tesoro che ti fa sentire il più ricco sulla Terra, la più fortunata al Mondo.

Quello sguardo è un antico richiamo.

Sei qui, pensano mentre ballano, mentre mi fanno onore con allegria e alzano i bicchieri. Sei qui e non si contano i baci, mentre gli altri contano alla rovescia. Otto, sette, sei… qui. E non ti lascio.

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Lettura dei tarocchi amore

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