I tarocchi della Musa Urania


Sono nuova e sono vecchia, dice ogni stella del firmamento e lo dico anch’io.

Come spiegare agli altri che quando, insieme alle mie sorelle, mi lancio in danze sfrenate, cantando di Apollo la nostra guida, lo faccio sempre con la faccia verso il cielo. Apro le braccia e guardo in su, roteando, roteando. L’incantesimo delle stelle mi insegue anche di giorno ed è normale perché

io sono Urania.

In greco antico vuol dire cielo.
La Memoria, mia madre, non volle mai scordarsi di tale splendore: e nacqui. Sono una Musa ed a quel punto ascoltare gli umani ed ispirare i loro sogni era mio dovere, ma le mie sorelle avevano già il dominio di tanti aspetti della loro vita.

Ho seguito lo sguardo di un bambino distendersi verso la volta blu, punteggiata all’ infinito con luci, raggruppate o diffuse che lasciano intravedere fantastiche forme mitiche, eroi o animali che ci proteggono.

Una mente schematica le registra certamente come grandi ammassi gassosi. Il gas si contrae per effetto della forza di gravità che spinge verso l’interno, con la formazione di una sfera gassosa che ruota. Più aumenta il volume della sfera – attraendo più gas dall’ammasso gassoso più cresce la spinta verso l’interno della forza di gravità, più il gas si contrae al centro della sfera.

L’intensa compressione scatena una serie di reazioni nucleari che liberano l’energia che appare sotto forma di astro luminoso. Il che non impedisce il fatto che l’energia potente in quel gas, sia parte del gioco di un Dio o del progetto di una Dea

Urania

dando origine al tutto.

Il bambino si addormenta tra le braccia di sua madre, sogna il cielo stellato: ed anch’ io ho scelto le stelle. Ho capito, ho sentito che appartenevano a quel cucciolo ed a me.

Non ero più senza uno scopo.

La proporzione, la simmetria e l’armonia dell’universo hanno sempre attirato la mente dell’uomo, e molti studiosi, o antichi sciamani, all’ alba della Conoscenza, attraverso l’osservazione delle stelle e la ricerca hanno indagato sia principi razionali, geometrici o matematici, sia l’esistenza possibile di un ordinamento superiore. Li ho ispirati, ad ogni passo di danza come è accaduto con Platone, il filosofo o Pitagora

matematico

il matematico che avvertì l’armonia delle stelle e la nominò

Musica delle Sfere

l’universo che anche io vedo è un insieme infinito di proporzioni numeriche in cui tutti i corpi celesti producono suoni comparabili con la musica, vibrazioni incantevoli, che non tutti possono sentire.
Perfino il Poeta Dante, ha costruito un intero sistema di corrispondenze nella sua Divina Commedia, tanto che ogni cantico si chiude con il termine “stelle”, ad indicare il collegamento del destino umano con il divino.

sfere

Il grande Vincent van Gogh alimentava la propria ossessione anche con le stelle mentre la vita con i suoi disagi accresceva le sue nevrosi in mille modi. Nell’ attimo in cui le rappresentava, però, proprio mentre nascevano sotto le sue dita, a colpi di pennello, la sua mente era calma, pacificata, per pochi istanti magari, in equilibrio perfetto tra l’anima del mondo e quella del cielo.

La scienza matematica e la fisica si sono evolute tanto da ritornare al punto di partenza: per rappresentare il comportamento delle particelle elementari si usa anche una scala di comparazione basata sulla simmetria spaziale armonica. Teorie che si ricollegano, a pensarci bene, a quelle del buon vecchio Pitagora.

A 250 milioni di anni luce il buco nero della galassia NGC 1275 emette un sì talmente basso da non poter essere udito da orecchio umano. In un’immaginaria tastiera di pianoforte, lunga a piacere, la nota si trova 57 ottave sotto il “do” centrale. Il suono emesso dal buco nero ha una lunghezza d’onda di 36 mila anni luce e con la sua potenza scalda la gigantesca nube di gas e polveri che lo circonda. Si potrebbe definire musica delle Sfere.

Dalla terrazza si vede il mare mediterraneo,

alzando lo sguardo nel cielo notturno

sei perfettamente consapevole di aver compiuto una grande impresa. Pensi a tua figlia, ai tanti giorni passati nello spazio portando a buon esito innumerevoli ricerche e, razionalmente, rischiando la pelle come solo un soldato ben addestrato può fare. Una donna astronauta, meraviglia, sento l’eco della risata benevola di Ipazia, tra le sue pergamene, aldilà del tempo. Come è possibile non amarle tanto? Tua figlia e le stelle, la vita e le sue sfide.

Dalla televisione accesa la musica si affaccia in veranda. Siamo ancora una di fronte all’ altra, un tavolino a dividerci e non una consolle con indicatori e quadranti, io e te, Cielo e Terra.

Mi hai chiamata quando anche tu eri più nuova, come un paio di anfibi scricchiolanti che mordono le dita dei piedi. Ti sono stata sempre attorno, come questi suoni che sembrano incorniciare la domanda che stai per farmi. Un buon rock del musicista David Bowie, l’Uomo delle Stelle.
Didn’t know what time it was and the lights were low
I leaned back on my radio
Some cat was layin’ down some rock ‘n’ roll
‘lotta soul, he said

Non sapevo che ora fosse e le luci erano basse
Mi appoggiai alla mia radio
Qualche tizio stava mandando del rock’n’roll
con tanta anima, così disse

Guardiamo le stelle, ci ricordiamo di tutti e del tutto e ci sentiamo piccoli piccoli.

Mi chiedi se il tuo sogno, una vita migliore per gli umani, è tuttavia possibile.

Decido di farti il gioco della Nova.

il gioco della Nova

Come nella sua omonima stellare, la Nova è un enorme esplosione nucleare causata dall’accumulo di idrogeno sulla superficie di una stella nana bianca, anche questa serie di carte può contenere un esito pericoloso.

Cinque semplici arcani estratti tra tutti maggiori e minori, dopo averli mescolati per bene, si spacca il mazzo con la mano sinistra voltando, via via, la carta che resta in cima a destra, per cinque volte.

Chiudo gli occhi, musica senza sfere mi circonda, e domando:

Avremo una strada per le stelle?

Then the loud sound did seem to fade
Came back like a slow voice on a wave of phase
That weren’t no D.J. that was hazy cosmic jive

Poi il volume del suono sembrò come sfumare
E tornò indietro come una voce lenta su un’onda di fase
Non era un DJ, era una confusa danza cosmica

La prima carta estratta è il presente.

carta del presepe

Il tarocco dell’Innamorato.

Ha un nome morbido ed un contenuto piuttosto duro. Come un cioccolatino che ricopre una pallottola di piombo. E’ una carta che riversa sul momento attuale un dubbio. Siamo ad un bivio, ma è già in moto un meccanismo che farà scattare la volontà e la scelta. Il dubbio si vive in questo momento ma non è un arcano che permette di lasciarsi vivere, di adagiarsi.

La scelta verrà fatta, compiuta. Tra il bene ed il male? Tra verità e menzogna? si tratta della Grande Opera Umanitaria, alla quale possono consacrarsi solo i più valenti lavoratori dello spirito, dell’arte, della scienza: probabilmente la scelta sarà tra pace e guerra, come sempre.

La seconda carta estratta è il passato

carta del passato

Asso di coppe

Qualcosa che nasce insieme all’ Homo Sapiens: l’intelligenza e la visione di prospettive future. L’uomo è l’unico animale terrestre che si proietta al domani, che progetta ed in funzione di quel progetto, crea. Ciò che nasce nel passato nasce con buone prospettive, ecco cosa porta l’asso di coppe.

Ha un contenuto cosmico, la coppa ma anche passionale.

La riuscita passa attraverso l’amore. In questo caso l’amore per le stelle e per l’astronomia. Probabilmente anche l’amore per la nostra stessa specie è un fattore primario. Forse qualcuno dallo spazio esterno può aver lasciato, sparsi nel sistema solare dei segni, che prima o poi troveremo. L’amore per i viaggi spaziali nasce certo dalla curiosità e dalla voglia di conquista. Ma sotto sotto preme una paura segreta. Quella di nascere, crescere e morire da soli. Estinguerci in solitudine su un pianeta che abbiamo maltrattato, come dinosauri senza cervello. Che tristezza.

L’umanità spera ardentemente di non essere l’unica specie intelligente del Creato.

Nel breve racconto di Arthur Clarke La sentinella è ben spiegato il concetto: Civiltà superiori che quando la Terra era giovanissima erano già padrone delle stelle: “Devono aver esplorato gli ammassi stellari come noi esploriamo i pianeti del nostro sistema. Dovunque c’erano mondi, ma erano deserti, o popolati di creature striscianti, incapaci di pensare… Quegli esploratori devono avere studiato la Terra, che orbita nella stretta fascia fra i pianeti del ghiaccio eterno e quelli perpetuamente arroventati, e devono avere concluso che era la figlia prediletta del Sole.

Su di essa, nel lontano futuro, era destinata a sbocciare l’intelligenza. E così lasciarono una sentinella, una dei milioni di sentinelle che devono avere sparso nell’universo per sorvegliare tutti i mondi in cui respirava la promessa della vita. Era un faro che nel corso delle ere avrebbe pazientemente segnalato che nessuno l’aveva ancora scoperto…. La nostra civiltà poteva interessarli unicamente se avessimo dato prova delle nostre capacità di sopravvivenza, valicando lo spazio e staccandoci dalla Terra, la nostra culla. Questa è la sfida che, prima o poi, si presenta a tutte le specie intelligenti.

È una sfida duplice, perché dipende prima dalla conquista dell’energia atomica,( e da altre conquiste scientifiche) e poi dall’esito della scelta finale fra la vita e la morte nel possibile olocausto scatenato dall’uomo. Una volta superato il punto critico, diventa solo questione di tempo scoprire la Sentinella nel sistema solare e forzarla, per vedere cosa ci sia dentro… Attirando, infine la loro attenzione. Forse vogliono aiutare la nostra civiltà in fasce. Ma devono essere vecchi, molto vecchi, e spesso i vecchi sono follemente gelosi dei giovani.”

La terza carta rappresenta L’ostacolo

carta dell'ostacolo

Asso di spade.

Niente ci è stato mai regalato, come specie. Questa carta rappresenta la forza diretta dalla volontà, la freddezza dell’intelligenza che serve a superare i limiti e le barriere. Le stelle sono lontane ma vogliamo arrivarci, non importa se il pericolo insito nell’ asso di spade può essere mortale.

Al mortale per molti ma non per tutti, ci siamo abituati da secoli di conflitti: eppure nella conquista delle stelle potrà essere un fattore ostacolante.

La volontà di conquista da sola non può bastare. Il volere a sproposito, il volere per forza, non sarà positivo. Se vogliamo dare un’ interpretazione legata al “tempo” negli assi si può leggere un ciclo, che in questo caso risulta ostacolato, e speriamo sia un anno e non un secolo.

Mentre la musica e le carte continuano ad inseguirsi

There’s a starman waiting in the sky
He’d like to come and meet us
But he thinks he’d blow our minds
There’s a starman waiting in the sky
He’s told us not to blow it
Cause he knows it’s all worthwhile
C’è un uomo delle stelle che aspetta in cielo
Vorrebbe venire e incontrarci
Ma pensa che potrebbe scioccarci
C’è un uomo delle stelle che attende in cielo
Ci ha detto di non sprecare questa occasione
Perché lui sa che ne vale la pena

Il quarto tarocco estratto è il futuro.

Il Papa

Questo potente arcano porta in sé la profonda vocazione, per qualsiasi aspetto della vita, che spinge verso una buona riuscita. Porta il contrario della solitudine, perché il significato del nome ed il destino stesso della carta è incatenato a quello dei discepoli. E’ una carta che parla al plurale, di quelli che forse oggi imparano l’ A B C della vita.

carta del papa

Più un’idea è nobile, meno è lecito usarla arbitrariamente, questo è il monito.

Per disporre di una Forza, bisogna esserne padroni e saperla frenare. Il tarocco del Papa assicura la differenziazione che permette di distinguere e di percepire, dalla quale deriva la conoscenza.

He told me:
Let the children lose it
Let the children use it
Let all the children boogie

Mi ha detto:
lascia che i bambini lo perdano
lascia che i bambini lo usino
lascia che tutti i bambini ballino

La quinta carta estratta è l’esito

Il Mondo La carta della riuscita completa si associa alla collettività.
Mondo ed universo sono parte dello stesso vortice, liberati dal rischio dell’autodistruzione ci si mette al servizio del genere umano.

carta dell'esito

L’Angelo rappresenta l’Anima e l’Ideale, Il Toro rappresenta la Terra, il Leone la Forza e l’energia. L’Aquila è la realizzazione della Mente e l’elemento aria che è il suo dominio ma potremmo immaginarla, domani, padrona idealmente dello spazio vasto ed immenso.

Mi saluti sorridendo: gli antichi romani giustamente dicevano ”Per Aspera, ad Astra”,no? Speriamo che le difficoltà siano oggi e le stelle, domani, ai nostri figli.

Spazio ai bambini.

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