Il metodo delle carte napoletane reginella


reginella

Si somigliano un po’ tutti, pantaloni da lavoro, scarpe anti-infortunio, mascherina, nel via vai di persone al cambio turno. In quella che una volta era una piccola sala della fabbrica dove si poteva mangiare un panino eliminati i tavolini, è rimasta una lunga mensola che corre lungo la parete.  Utile per appoggiare un gomito o un bicchiere di carta. In un angolo resiste ed insiste la macchina del caffè: lo puoi bere ma niente capanelli, niente gruppetti che chiacchierano. Si prende un caffè veloce, e di nuovo veloce, in produzione o a casa.

Comunque sono solo in due. Si somigliano come tutti i lavoratori in giro, come zia e nipote magari un po’ di più, ma hanno espressioni diverse. Lei sorride tristemente e scuote la testa, lui è abbattuto e guarda il pavimento senza vederlo.

Lei gli dice, affettuosa: L’ammore è na ferita che ‘o tiempo po’ sana’, ma te rummane ‘o segno tutta ‘a vita

L’amore è una ferita, che il tempo può risanare, ma ti resta il segno per tutta la vita.

Gli sta ricordando che deve andare avanti e che non deve permettere alle parole che non ci sono di trasformarsi in una speranza inutile.                   

Non c’è dubbio: un brav’uomo. Non si comporta come un ragazzo, anche se non arriva a trent’anni. Ci tiene al suo lavoro ma ultimamente la sua testa è altrove, rischia di farsi male e rischia anche di perdere il posto. O di fare a mazzate, a botte, perché quando si soffre è più facile arrabbiarsi. Anche dal tuo cane, da quello che ti sei cresciuto e che ti ama, se è ferito e lo smuovi, rischi un morso. Figuriamoci se a” smuovere” è un estraneo.                       

Il rischio è di saltargli alla gola, come una molla.                                                                 

E’ presto, gli dice la zia, senza sapere che glielo ha detto anche lei, quando lo ha lasciato.                                                                                                       

E’ presto per tornare a casa, hanno finito per oggi.                                        

E’ stato faticoso trovargli quel lavoro, con i tempi che corrono: una busta paga, anche se non troppo, ed è presto per farsi buttare fuori, gli dice. Ci deve stare con la testa, anche se non con il cuore.                                        

E’ presto per sposarmi, gli ha detto e se ne è’ andata. Se n’è ghjuta.             

Il silenzio tra di loro è pieno solo delle chiacchiere degli altri, chi inventa, chi sa, chi non sa.                                                                                               

Ma davanti a lui c’è la zia e le sue sono parole vere. La guarda e si chiede “chi ‘o ssape si me pensa”.

Chissà se mi pensa.

Lo fa ad alta voce e la zia risponde canticchiando:

regine

Reginè’, quanno stive cu mico,
nun magnave ca pane e cerase.
Nuje campávamo ‘e vase… e che vase!
Tu cantave e chiagnive pe’ me!
E ‘o cardillo cantava cu tico:
“Reginella ‘o vò’ bene a stu rre?”

Reginella, quando stavi con me,
non mangiavi che pane e ciliegie.
Noi vivevamo di baci… che baci!
Tu cantavi e piangevi per me.
E il cardellino cantava con te:
“Reginella, vuole bene a questo re?”

Tirando fuori le carte napoletane da una delle cento tasche del pantalone, e poggiandogliele sotto il naso sulla mensolona, gli fa: “vedimm’”.

Vediamo.

Tira fuori i quattro fanti, perché, si sa, i fanti sono le Femmine, le Regine delle carte napoletane, per il gioco della Reginella.

Un gioco di carte, come un gioco d’amore in cui..si gioca a ffà male.

schema-gioco

Un gioco per vedere lei chi è e se ancora pensa a lui.

Quando si pensa ad un maschio si estraggono invece i quattro Re.

Estrae dal mazzo di quaranta carte i quattro fanti, li mette coperti e li mescola, chiedendo al nipote di “battezzarla”, di chiamare fuori il fante che rappresenta la donna a cui sta pensando, l’immagine che lui ha di lei, il cui ricordo lo fa vivere male.

Lui volta la carta scelta ed è il Fante di bastoni.

E’ in generale una carta positiva per una donna, mostra il suo carattere socievole, una persona determinata, sicura. Moderna ma anche passionale, calda come il legno del seme che la rappresenta. E’ un bell’ ideale di donna ed è quindi anche specchio di un uomo che rispetta tutto il genere femminile. Rimessi gli altri nel mazzo, girato a faccia in su aspetterà le cinque carte che rispondono alla sua domanda. La prima carta scelta si poggia in alto e ci indica il pensiero di Lei. La seconda carta, sotto, ci dice cosa calpesta, cosa non vuole. La terza carta, si poggia alla sinistra del fante e ci parla del sentimento, di cosa ha nel cuore. La quarta si mette alla sua destra e ci dice cosa farà; l’ultima, poggiata sopra al fante definisce la risposta finale.

Lui mescola velocemente, spaccato il mazzo con la mano sinistra, volta la carta superiore: la prima carta che ci indica

Che tene ‘n capa. Cosa ha in testa.

Cinque di denari
carta che contiene un grande dinamismo, situazioni che scorrono veloci dopo un periodo di lentezza, speranze di benessere materiale che possono realizzarsi, ma anche il pensiero martellante che va verso tale realizzazione: è anche la carta che indica la propensione all’ avventura amorosa. Si diverte, vuole fare la “bella vita”, vuole essere corteggiata.

La seconda carta estratta, ci dice cosa rifiuta

Cosa calpesta:  il Re di Coppe un uomo innamorato e devoto, pronto a costruire una famiglia, se fosse affiancato al fante iniziale, porterebbe desiderio e nascita di figli. Ma è sotto ai suoi piedi.

“Chist’ sì tu”. Sei tu, gli dice la zia.

1a carta

La terza carta ci dice cosa governa il suo cuore:

la terza carta

fante di spade                                                                                                 

se nel cuore avesse il pensiero di un legame, questa carta porta allontanamento; come spesso accade, in amore non sempre l’immagine che abbiamo dell’altro coincide con la verità. Questo fante è lei senza la maschera dell’illusione. Una carta che rivela tendenza alle bugie, forse anche mentendo a sé stessi, più che il rimorso porta l’egoismo.

La quarta carta, posta a destra, ci mostra le azioni di Lei, nel futuro:

cavaliere di spade : ancora una carta di allontanamento e distacco. La passione sboccia sincera ma poi o si trasforma o muore. Come una farfalla che non esce dal bozzolo. Se non ci sono i sentimenti veri, c’è la fuga.

Infine volta la carta dell’esito, poi sbuffa e la zia alza gli occhi al cielo: ancora.

Sei di spade chi si allontana non tornerà. Una carta che immobilizza le cose così come stanno.

‘A Zì sorride tristemente e scuote la testa, lui è abbattuto e guarda il pavimento senza vederlo. Scuordt e chi s’è scurdat’ ‘e te.

Scordati di chi si è scordato di te.

arcane

 

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