Esiste un punto di partenza per ogni amore.
Metodo Napoletano delle due vie: spiegazione
Esiste anche un punto oltre il quale non c’è storia.
Stai vivendo nel ruolo più triste e lo sai. Dicono che sei la sua amante. Sei l’Altra. Da sempre gli cammini tre passi indietro, con le azioni e con i sogni. Quando gli hai detto di si, sapevi che ha una casa in cui torna ogni sera ed una donna che porta il suo anello. Sei l’ Altra. Da quando Lui, la prima volta che ti lasciò ti disse: non sai stare al tuo posto. A saperlo quale era: in certi momenti hai desiderato di poter essere il prugno fuori casa sua, almeno lo potevi vedere ogni mattina. Quann’ l’ Ammore fa passà ‘o tiempo,’o tiempo fa passà l’ammore. ( Quando l’amore è un passatempo, con il tempo , passa)
Hai lo sguardo che sembra carbone incandescente, ramo bruciato dal fulmine. Ti tormenti le mani dubbiosa e conosco bene la domanda che vuoi farmi.
Tiro fuori il mazzo di carte napoletane.
Ti farò il gioco napoletano delle due Vie grazie alle mie carte Napoletane.
Chi fa le domande ai tarocchi ne sceglie una, inizialmente, tra quattro che saranno estratte dal mazzo, e la scelta sarà fatta a carte coperte. Se è un maschio a domandare sceglierà tra i quattro re, se è una donna, come te, si sceglie tra i fanti. La carta verrà fuori a caso e sarà la sintesi, diciamo il punto di partenza. Ti trovi davanti ad un bivio ed il tuo cuore è stanco e ferito. . Sembri decisa a nascondere le emozioni, estrai il fante di Denari.
Annuisco e riprendo le altre, che ritornano nel mazzo che stavolta mescoli tu. Sorrido pensando che hai scelto il fante più luminoso, proprio come se avessi bisogno di luce e non tanto di denari… hai scelto inconsapevolmente anche la figura che più si associa alla fortuna. Qui non si tratta di sorte, però: ma di sentimenti. Forse di decisioni fortunate.
L’amore è cieco oppure c’è un istante in cui si sceglie, deliberatamente, di aprire le porte del cuore?
O di chiuderle.
Mescola con cura le carte, mai più di sette, mai meno di tre e ne estrai sei, tre per ogni via possibile. Ti mostreranno due strade. Sarai tu a decidere poi, quale percorrere.
Metodo Napoletano delle 2 vie: la prima via
Alla prima via si pensa all’altro.
Pensi a lui: la prima via
Presente: due di spade. Questa è una strada sbarrata. Lui vive un No, una rottura definitiva. Non ci saranno parole d’amore. Ostinarsi al passaggio può provocare gravi ferite.
Futuro: Re di spade. Chiuso nella sua armatura, rispetto a chi domanda appare addirittura severo, scostante. E’ decisamente freddo come la lama della sua spada.
Esito: Quattro di coppe: carta sfavorevole alle avventure ed alle storie nascoste; è la quotidianità della vita familiare, in analogia con la figura del quadrato, rappresenta la casa. Quest’uomo sceglie di vivere senza le emozioni della passione, ma al calduccio nel suo focolare. Nel quale non ti inviterà mai.
E chesta è ’a vita! ’A nuvola,
cupa comm’ ’o delore,
se squaglia, e vene a chiovere…
So’ ’e Ilacreme d’ ’o core… (F.Russo)
Questa è la vita! La nuvola, cupa come il dolore si scioglie e viene a piovere sono lacrime del cuore
La seconda via del metodo Napoletano delle due vie
Alla seconda via si pensa a sé stessi: la seconda via, sei tu.
Presente: sei di coppe. Malinconia. Il passato recente ti lascia dentro una specie di conflitto inutile e l’amarezza della sconfitta. La consapevolezza di essere legata a qualcuno che non ti appartiene per davvero.
Futuro: Asso di bastoni. Un nuovo inizio. Un forte energia sta per arrivare, qualcosa che non ti aspetti. La forza che oggi credi di non avere. Una vera e propria svolta. Nella traduzione del tempo l’asso rappresenta sempre un ciclo intero. Forse l’anno nuovo porterà il rinnovamento.
Esito: Re di coppe. Un uomo buono e sincero. Porta un vero sentimento e non un gioco doloroso, nel quale la pazzièlla (giocattolo) sei tu.
O viento senza tregua, aiza forte ‘a voce
e allucca miez’ ‘e rami e miez’ ‘e foglie,
ca fatte surde, se chiejane senza voglia.
Allucca forte ‘o viento, è forte è ‘o truòno,
e ‘o lampo fa’ scentèlle dint’ ‘o scuro,
ma chi nun vo’ capì, fa ‘o surde, e nun è buono.
Il vento senza tregua alza la voce forte, urlando tra rami e foglie, che diventati sordi, si chinano senza voglia Urla forte il vento e forte è pure il tuono il lampo scintilla nell’oscurità ma chi non vuol capire fa il sordo e non è buono
Vai avanti, amica mia: tu sei abituata a lottare, ad aspettare. Meglio aver paura di fare un nuovo errore, che ripetere sempre lo stesso. Scegli la via nuova, sai quello che lasci…e l’amore poi, ti trova.