Una pietra sull’altra, sotto forma di tempio, possono essere simboli sacri ed anche una creatura utile e umile, in funzione del suo valore può esserlo


Spostando i suoi quattrocento chili di peso, in modo pacato e dignitoso sale sulla passerella verso la grande Arca della Magia, la Mucca.                           

I suoi grandi occhi tranquilli non esprimono che dolcezza, ma la sua storia ci impone rispetto e compassione. Si è evoluta su un pianeta dove un predatore più forte se la mangia…forse prima che il viaggio termini, scenderà insieme al toro, su di un pianeta fantastico dove esistono solo erbivori, che pascolano e galoppano in eterno. Se lo merita.

Vivere e morire, finalmente, senza essere il cibo di nessuno. E’ una piccola utopia da umani a pancia piena, questa: perché la Mucca resta tra i più antichi simboli di Madre Natura  e la speranza è che non ci sia rassegnazione nell’essere preda così come consapevolezza di un ruolo. Si esiste e si rispettano le sue leggi. Si gode del ruminare e della compagnia della mandria, dell’odore dei propri cari. Vita da Mucca.

Vita da femmina: nel mondo moderno e forse anche in quello antico, si dà della vacca a una donna che fa sesso libero, in tono dispregiativo, e nessuno pensa che la mucca poi, non è neppure un animale lussurioso e che spesso accoglie un toro estraneo di malavoglia, a cornate.

“I bovini brucano e si spostano a gruppetti, e questi non sono mai casuali; i bovini inoltre indulgono a coppie, anch’esse mai casuali, in un’attività che è insieme sociale e igienica. Reciprocamente si leccano e si grattano varie parti del corpo e ciò rappresenta qualcosa di analogo al più noto spulciarsi sociale delle scimmie. Dentro la mandria, dunque, troviamo animali che si frequentano preferenzialmente. E queste preferenze, che si mantengono nel tempo, hanno due origini: la parentela e l’amicizia infantile. Quanto a quest’ultima, vitelli che furono compagni di giochi tendono a mantenere l’antico legame affettivo anche da adulti. Le coppie toelettanti e i gruppetti pascolanti sono infatti per buona parte costituiti di compagni d’infanzia. C’è poi un altro polo calamitante: il legame tra la madre e i propri figli, perché ogni mucca ama e preferisce loro e questi amano e preferiscono lei, per sempre.”
(Danilo Mainardi)

In tutto il pianeta, fin dai tempi più remoti la Mucca è stata un simbolo: in India rappresentava la potenza produttiva, l’Abbondanza.        

In Egitto era uno dei logos di Iside, la Madre Universale.

La Luna, appunto, rappresentata da una falce di luna così simile alle sue corna.

La Mucca, era associata al cielo e agli inferi, simbolo della speranza in una seconda vita. I letti su cui veniva deposta la lettiga nei funerali avevano la sua forma affinché si potesse rinascere nel grembo della Mucca Celeste.

Il suo nome egiziano era Dea Au Set, che significa Regina eccellente, ma i greci ne cambiarono la pronuncia creando il nome Iside.

Assunse le identità di dee minori, divenendo nel tempo La Signora dai Diecimila Nomi, ed ancora Iside Panthea (Tutte le Dee).

Poi fu semplicemente Un Nome Indimenticabile.

iside-siderum

L’eco del suo potere attraversa il mondo antico, per molti secoli in tutto il Mediterraneo, dal Nilo al Reno, passando per Roma, fino ad oggi. La Dea del nord Europa Beigorri era una vacca rossa che viveva nelle grotte e proteggeva le mucche. Il nome “Europa” proviene dalla lingua greca e significa “grandi occhi”, detta anche Europa “dagli occhi bovini“: era la figlia di Agenore, re di Tiro, colonia greca. Il dio Zeus, innamoratosene decise di rapirla. Per far sì che nessuno se ne accorgesse, si trasformò in un toro bianco con una striscia nera in mezzo alle corna. Mentre coglieva i fiori in riva al mare, Europa vide il toro che le si avvicinava.

All’inizio si spaventò ma, quando l’animale si sdraiò ai suoi piedi, capì che era innocuo, si lasciava accarezzare e così gli salì in groppa. Insieme entrarono nell’acqua e si diressero a Creta, dove Zeus le rivelò il suo amore.

Zeus

Insieme ebbero tre figli: Sarpedonte, Radamanto e Minosse, re di Creta da cui nacque la civiltà cretese che fu la culla di quella europea. In ricordo della madre di Minosse il continente si chiama “Europa”.  

Nei terreni sterminati, aperti e solitari, regno della Dea Bisonte dei nativi americani, con sullo sfondo una catena di montagne nevose, in America, non c’è che macchia di erbe e cespugli, e dunque non è una terra adatta alla coltivazione, dove si brucia d’estate e si gela d’inverno, dove l’acqua è poca, e le distanze enormi, il paesaggio permette solo un pascolo stagionale per il bestiame: ed ecco nascere il cow- boy, l’uomo-mucca, individualista e ribelle. Una figura che fa tuttora parte, come si vede nella cultura popolare, e qualche volta nella politica, del modello di vita e dell’etica americana.

Anche nel nuovo continente, quindi, la Mucca intreccia il suo destino con la storia dell’essere umano, contribuendo alla sua sopravvivenza, alla sua grandezza ed al suo dominio. Associo liberamente la nostra placida protagonista, la Mucca, al sei di bastoni:

Bastoni

Carta di contrapposizione eterna, nel cerchio perenne tra vita e morte, ricordiamoci che il suo compagno è il Toro così collerico e imprevedibile, così opposto, ma soprattutto perché rappresenta il servire umile ed il lavoro quotidiano, un ruolo che qualcuno deve pur assumere nella vita, al quale non si sfugge.

Un giorno, quando l’uomo sarà spogliato di tutto, quando a causa di una catastrofe non avrà più nulla con sé, né vestiti né alimenti, neppure un angolo per riscaldarsi, con la testa fra le mani vedrà venire verso di sé la mucca, la pecora e l’asino e piangerà a lungo per la vergogna di averli maltrattati e per la gratitudine di averli ritrovati.
(Fabrizio Caramagna)

arcane                               

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