Così piccola e fragile


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ci accompagna nel viaggio dell’Arca Esoterica volando, La Farfalla.

Questa creatura fragile e colorata è il simbolo della trasformazione, perché vive la sua esistenza in quattro diverse stagioni, come la madre Terra. La prima di queste fasi è il semplice uovo, inconsapevole e protetto, poi sia avvia per il mondo strisciando, come bruco. Non è una fase semplice né sicura, infatti appena può si trova un riparo e diventa crisalide, immobile e prigioniera; ma la natura la libera all’improvviso in una nuova fase e Lei spiega le ali colorate nel vento, nella sua ultima mutazione. 

 E’ lo specchio della Vita anche per noi, che ci trasformiamo dalla nascita alla vecchiaia ed attraversiamo tante fasi interiori e fisiche, fino alla maturità. Ci riporta, uscendo dal suo bozzolo, ad un’idea di resurrezione e di ritorno alla vita. 

Ci rappresenta soprattutto nella capacità di accettare i cambiamenti

Per gli antichi greci e romani, come si vede in un affresco di Pompei, era rappresentata da Psichè, una ragazza con ali di farfalla, che era anche il simbolo dell’anima. La leggenda racconta la storia di una donna mortale che diventa una dea grazie al sentimento per Eros. Il grande Zeus meravigliato dalla forza del suo amore, le diede l’immortalità e le ali. Nella mitologia nordica, tra le splendide Rune ne esiste una molto potente, che ha la sua forma. In molti dipinti a sfondo religioso dei buddisti appaiono misticamente le sue ali ed in alcune icone cattoliche appare Gesù Bambino con in mano una farfalla. Viceversa: nel 1640 circa, il pittore Otto Marseus, che trovò molti “estimatori” anche in Italia, esprimeva ossessivamente la sua passione morbosa e oscura, un” vero chiodo fisso”. Dipingeva continuamente serpenti o rettili che divorano farfalle

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Aldilà della bellezza delle sue opere ed aldilà del tempo in cui furono create, viene spontaneo chiedersi se era un uomo felice ed in pace con i propri antenati o con l’altra metà del Cielo, quella femminile. Probabilmente no.
Quasi contemporaneo, ma al polo opposto per quanto riguarda vita, visione e forse saggezza, è il poeta giapponese Basho che le dedica un bellissimo Haiku (una breve poesia che “racconta molto in poco spazio”)

Un fiore caduto
che risale al suo ramo?
Ah, è una farfalla.

La Dea madre delle civiltà mesoamericane, Itzpapalotl, è rappresentata con ali di farfalla ed anche per i popoli maya ed aztechi identificava lo spirito dei propri cari defunti o dei guerrieri morti con onore in battaglia, comunque sempre portavoce dell’aldilà. La credenza che le farfalle possano essere la sembianza fisica con la quale si presentano agli umani le creature di un mondo spirituale ultraterreno si riflette nell’arte occidentale con la rappresentazione di angioletti-farfalla oppure nelle fate- farfalla inglesi dell’epoca vittoriana; incontrare una farfalla bianca che vola tranquilla verso di noi può implicare la presenza di un defunto amato ed in molti paesi è un presagio molto potente di cambiamento che ha a che fare con la nostra eredità e i nostri avi: uccidere una farfalla è quindi di pessimo auspicio.

leggera come un velo si libra eternamente tra la terra e il cielo

La leggerezza del volo della farfalla e la bellezza di forme e colori hanno a loro volta contribuito ad assumerla quale simbolo di grazia, femminilità, amore e fortuna nel matrimonio, sia nella cultura occidentale che in quella orientale. Nella cultura cinese la farfalla assunse fin dai tempi più remoti il significato ben augurante di felicità coniugale, fortuna e prosperità; la farfalla diviene un soggetto privilegiato in ogni forma artistica; gli stessi abiti di corte dell’imperatrice sono spesso riccamente decorati con ricami di seta raffiguranti farfalle di ogni tipo e colore.

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L’ Asso di Denari, nei Tarocchi rappresenta la perfezione e la felicità

alla quale la associo liberamente, perché l’esistenza stessa di questa creatura, così profondamente impressa nella nostra storia e nei nostri ricordi, rende evidente che è la Natura la madre di tutti gli Artisti. La nostra felicità può durare quanto il battito d’ali di questo piccolo capolavoro ma è anche la ragione del nostro vivere.
Quando compare nei nostri sogni porta’ novità ed evoluzione con un diverso livello di maturità e di indipendenza. Le ali della Farfalla non sono le ali possenti dell’Aquila, spesso presente nell’ Asso di Denari…. l’immagine del pensiero dal volo sicuro che si lega all’ingegno e alla scienza, a rappresentare un’essenza armata di razionalità e combattiva. Le sue ali delicate possono facilmente distruggersi contro il muro di vincoli o dogmi soffocanti che a volte la vita ci impone. Sono la fantasia, l’istante di meraviglia davanti a qualcosa di bello, l’eco delle mattine d’inizio Estate ed i nostri sogni da bambini. Rappresenta senz’altro, anche nel nostro tempo, l’idea di libertà che ognuno di noi porta nel cuore.

Una cupa fama ed un alone di mistero

circondano, nella cultura occidentale, le tre specie dette Sfinge Testa di Morto, bellissime falene che vanno a caccia dopo il tramonto. Il soprannome è dovuto al teschio che la Natura ha disegnato tra le loro ali, sul dorso. Tra le più famose l’Acherontia Atropos, da Atropo, in riferimento alla terza delle Parche, le dee greche che tessevano nelle loro esperte mani, i destini degli uomini, quella che tagliava il filo della vita. Gli antichi romani erano convinti che portasse molto male, ma peggio sarebbe stato ucciderla…farla volare fuori di casa da una finestra è la saggia abitudine che abbiamo ancora oggi, per fortuna. E’ una creatura coraggiosa ed ama il miele

solitaria

attacca gli alveari per rubare un po’ del loro prezioso tesoro. Ogni agguato potrebbe essere l’ultimo per lei: lanciando il suo stridente grido di battaglia, come spinta da un vento divino, va incontro alla squadriglia di difesa. Incurante dei pungiglioni delle piccole api agguerrite, sprezzante del pericolo.

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E’ un simbolo di “pirateria” non a caso Jim Morrison cantava “…prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l’urlo della farfalla” disegnandola con la voce tra le note, come emblema di sfida alla morte: il suo regno è la notte.
In latino la Farfalla era genericamente detta Papilionem, ed anche oggi come sempre cambia forma e cambia nome: in Puglia la chiamano anche Cavolaia, nel nord Parpalòra, in Toscana Bellendòra. I marinai napoletani si tatuavano una farfalla (in napoletano: Palomma) perché di buon augurio…quando dopo un viaggio di settimane in mare vedevi una farfalla volteggiare sulla nave…la Terra era vicina.
Nella Smorfia napoletana il numero collegato alla Farfalla è il 69 una cifra strettamente legata all’eros nel suo significato primario, forse per la sua simmetria perfetta: sempre farfalla resta nell’Universo, anche sotto-sopra.

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