Ne estraggo sei su ventidue, a caso, disponendole in cerchio, perché per tutti noi ieri è affianco a domani … nel mondo interiore, non c’è distacco ma continuità.
le carte Arcane: La prima carta estratta
La prima carta estratta dal mazzo, rappresenta il presente, Il Matto. La seconda la Giustizia, ma purtroppo rovesciata è il passato recente che pesa su di noi come un mattone.
Siamo all’ l’inizio di una stagione ma ci si arriva senza accorgersene, senza sentirla davvero: arriviamo stanchi e confusi, senza equilibrio, forse su decisioni importanti, che non pensavamo di prendere e su cui non sappiamo esprimere pareri equilibrati.
Uno degli effetti collaterali dell’insicurezza derivante da una scarsa autostima, è quello di sentirsi quasi sempre a disagio e fuori posto. Il disagio è lo stato d’animo che più accompagna le persone preoccupate, una sorta di oppressione che rende molto difficoltoso ogni rapporto umano. Il Matto è spesso anche goffo, impacciato e comunemente viene detto “imbranato” Per l’imbranato non ci sono limiti nell’auto-denigrazione anzi è proprio lui/lei il giudice più severo della sua presunta inadeguatezza. Vi è mai capitato di sentire frasi tipo “volevo sprofondare” oppure “mi sarei voluto nascondere sotto terra” “oddio che vergogna che ho provato”? Queste sono le frasi che mormorano i due Arcani, a chi sa ascoltare. Un’altra caratteristica del momento che si sta vivendo rappresentato da questa unione di
Carte, è quella di pensare che l’intero mondo sia lì pronto a guardarci e a giudicarci (la Giustizia Ingiusta)
Le carte Arcane: la 3° e la 4° carta estratta
Il Terzo Arcano ed il Quarto ci danno consiglio e risoluzione: ecco il Giudizio.
Finalmente un Angelo che porta cambiamento e la sua tromba suggerisce alcuni accorgimenti che saranno più che sufficienti a migliorare tutto sensibilmente. Analizziamo la cosa o le cose che ci fanno sentire confusi e forse imbruttiti e lavoriamo su di esse. Non mi piaccio? Bene, cercherò di mettere in evidenza alcuni lati del mio essere persona sui quali posso lavorare. Cercherò per esempio di essere ben vestito che non vuol dire essere elegante, ma semplicemente curare il proprio abbigliamento per comunicare la mia attenzione alla mia persona. Il Giudizio parla, suona a gran voce e quindi curerò il mio modo di comunicare e cercherò di essere gentile, cortese, sorriderò per mostrarmi solare, comunicando la mia attenzione per il prossimo.
Questo è specificato proprio dal Quarto Arcano che lo affianca:
In cartomanzia la Forza, ossia l’elemento che in ognuno di noi, o esterno a noi entrante a far parte del nostro vivere, ci permette di affrontare le traversie della vita.
Le carte Arcane: la 5° carta estratta
Il Quinto Arcano è la conseguenza delle azioni: La Temperanza.
Là dove ci porteranno i fatti e probabilmente anche le nostre parole. Se mi sento a disagio con gli altri inizierò con le piccole dosi, tanto per sviluppare gli” anticorpi” come accade dopo la febbre, inizierò a parlare con le persone, con gli anziani, con i giovanissimi, con il portinaio, il giornalaio, la parrucchiera, insomma farò allenamento uscendo un po’ alla volta dal mio guscio, non devo aver fretta, devo solo essere costante.
La Forza, che la precede obbliga ed indirizza le azioni: la dignità è fondamentale. Non devo essere compiacente ad ogni costo, rischio di sembrare ipocrita o senza personalità, sarò cortese e gentile, ma non voglio essere servile.
Ma torniamo al risultato delle nostre azioni, la Temperanza, la rigenerazione attraverso una piccola attesa, che serve per arrivare all’estate consapevoli e rigenerati, non più là a chiedersi
L’aspetto è sicuramente una delle prime cose che viene viste, ma fortunatamente non è la sola.
L’Acqua magica della Temperanza siamo noi stessi, che passiamo da un periodo all’altro, da una stagione all’altra con la voglia di vivere.
Non essere in grado di conquistare qualcuno grazie all’ aspetto non significa non essere in grado di vivere un colpo di fulmine o l’amore, perché ci sono tante altre cose in noi che piacciono quali, la dolcezza, l’intelligenza, la cortesia, la sincerità, la spontaneità, la creatività, la generosità tanto per citarne alcune. Cose che durano nel tempo, sicuramente più di quanto duri la bellezza.
La sesta ed ultima tra le carte arcane
Questo arcano dà la Promessa Realizzata: il Mago.
Il primo passo è quello di imparare a volersi bene, a stimarsi, sforzandosi di evolvere, di perfezionarsi, di divenire consapevoli: abbiamo una tavola davanti a noi piena delle cose che abbiamo imparato, qualsiasi esse siano… sviluppando la propria parte migliore e non la peggiore, come tendono a fare milioni di uomini e donne fragili e sostanzialmente infelici.
C’è un prezzo da pagare e il Mago ha sempre un sacchetto con una Moneta per farlo, appeso alla vita o sul tavolo. Le azioni implicano lavoro e spesso fatica perché diventare quel che si deve diventare, cioè autentiche persone, invece di vivacchiare alla giornata, è certamente faticoso, ma lo si può imparare così come si può imparare qualsiasi cosa, basta volerlo, applicarsi e studiare.
Studiare soprattutto se’ stessi e riflettere agli altri, come uno specchio, la nostra capacità di piacere.